Una legge regionale per non pagare le multe della Corte dei Conti, da un valore totale di 264mila euro. È il nuovo caso che è scoppiato all’interno della Regione Puglia. Protagonisti i consiglieri regionali pugliesi che hanno “abusato” di consulenze con addetti stampa, esperti e portaborse.
A parlarne è la rinata Gazzetta del Mezzogiorno. A luglio è arrivata la condanna della Corte dei Conti, ma il 30 novembre è stata approvata all’unanimità una nuova norma che consente la compensazione con le somme non spese. Le consulenze non potevano essere caricate tra le le spese di personale, per le quali ogni consigliere ha un budget di 53mila euro, ma tra le spese di funzionamento, dove il tetto massimo resta quello di 5mila euro.
Le spese restano personali e a pagarle devono essere i capigruppo in carica, in quanto rappresentanti legali del partito. In alcuni casi si tratta di cifre importanti, superiori anche ai 110mila euro come nel caso del Movimento 5 Stelle, che però nessuno verserà grazie alle legge 49 del 30 novembre. Il caso è destinato a fare polemica, come il precedente tentativo di reintrodurre il trattamento di fine mandato, salvo poi il dietrofront di settembre da parte dei consiglieri che, a differenza dei comuni mortali, sembrano essere sempre alla ricerca di espedienti per non pagare.