Sono 5 le persone arrestate dalla polizia a Bari perché ritenute responsabili di diversi episodi di tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso, ai danni di un imprenditore edile titolare della ditta appaltatrice dei lavori di miglioramento della viabilità di accesso alla nuova fermata Rfi-Rete Ferroviaria Italiana di Modugno (Bari).
In cella sono finiti, come riportato da La Gazzetta del Mezzogiorno, il 41enne Vito Nicola Carmosino detto “Il pelato”, il 35enne Antonio Losole, il 37enne Michele Emanuele Masi detto “Mastella”, il 28enne Francesco Schiavone e il 45enne Michele Spagnuolo.
I cinque sono ritenuti appartenenti alla criminalità organizzata di Modugno e vicini al clan Capriati di Bari. L’indagine nasce dalla denuncia dell’imprenditore, al quale erano stati chiesti 100mila euro per continuare a realizzare l’opera appaltata.
I fatti risalgono al periodo tra agosto 2024 e lo scorso gennaio: nell’ultimo episodio gli indagati, per dimostrare la serietà delle minacce – evidenzia la polizia – “hanno nuovamente fatto ingresso nel cantiere, schiaffeggiato uno dei collaboratori della vittima, cospargendo di benzina un escavatore, minacciando di incendiarlo e riferendo che sarebbero tornati il giorno successivo” con un potente esplosivo, se l’imprenditore non avesse pagato.
Oltre alla denuncia dell’imprenditore, gli inquirenti hanno raccolto le testimonianze dei dipendenti dell’azienda, che hanno ripercorso i vari episodi e aiutato a individuare i presunti responsabili. Fondamentali anche le immagini delle telecamere di sorveglianza. Le misure, richieste dalla Dda di Bari, sono state disposte dal gip.