“Il mio impegno prosegue più che mai, sebbene nei confronti della mia persona sia in atto una sistematica opera distruttiva. Sono spinto e spronato da tanti amici e sostenitori. Ragion per cui il mio impegno politico proseguirà più che mai, nell’interesse esclusivo della comunità e dei tantissimi che ogni giorno mi manifestano la loro vicinanza”.
Ad annunciarlo in un’intervista rilasciata a L’Edicola del Sud, ad un anno dall’arresto, è Sandrino Cataldo. L’ex numero uno del movimento civico Sud al Centro non sembra intenzionato dunque ad abbandonare la politica, dopo essere stato travolto dall’inchiesta sulla presunta corruzione elettorale in occasione delle regionali nel 2020, oltre che delle comunali di Triggiano e di Grumo Appula nel 2021. La Procura ha recentemente chiesto il rinvio a giudizio per lui e la moglie, l’ex assessora regionale Anita Maurodinoia.
“È evidente: il tentativo è quello di strumentalizzare questioni sulle quali l’ultima parola spetta alla magistratura. E nella magistratura, come ho più volte sottolineato, nutro rispetto e fiducia. Tutto questo, però, non mi fa e non mi farà desistere. Le cortine fumogene che alcune parti sollevano inopinatamente rivelano grande debolezza. Il tentativo di confondere le idee non servirà a ristabilire la verità dei fatti e l’individuazione delle responsabilità che io stesso auspico – ha aggiunto -. Se è vero che l’opinione pubblica è stata scossa dagli avvenimenti passati – vicende rispetto alle quali rivendico la mia totale estraneità – è anche vero che le leggende metropolitane e le voci artatamente messe in giro si inquadrano in una sistematica opera distruttiva nei confronti della mia persona e hanno come unico obiettivo la delegittimazione del mio operato e del mio impegno politico. Perciò il mio fine è quello di ristabilire la verità dei fatti rispetto a chi intende portare avanti una campagna denigratoria nei miei confronti”.
“Ho atteso pazientemente la conclusione delle indagini che si sono definite dopo accurati approfondimenti che hanno scandagliato tutto il mio agire e i miei rapporti: rivendico l’assoluta correttezza dei miei comportamenti e delle mie decisioni – conclude Cataldo -. E resto fermamente convinto che il mio coinvolgimento in fatti di penale rilevanza sia solo conseguenza dell’erronea interpretazione di condotte politiche regolari e rispettose degli altrui diritti e prerogative. Sono certo che nel processo apparirà chiara ogni cosa e sarà riconosciuta la mia assoluta buona fede e regolarità comportamentale”.Â