“Pura demagogia” così il sindaco di Milano, Beppe Sala, aveva definito l’iniziativa di far pagare solo 20 euro l’abbonamento annuale per i pendolari Amtab. Una iniziativa del Comune di Bari, sponsorizzata dal sindaco Decaro, che suscitato un grande clamore, ma che in realtà non è stata raccontata per intero. Gli enti pubblici non possono giocare con le tariffe del trasporto pubblico, ma in questo caso per farlo gli interessati hanno studiato un piano articolato. In realtà il Comune di Bari, secondo quanto appreso, con i 5 milioni di quota del Pom Metro, riservati alla Città Metropolitana, e non solo a Bari, ha deciso di acquistare 20mila abbonamenti da Amtab e rimetterli sul mercato al costo di 20 euro. Quindi non è vero che il costo irrisorio dell’abbonamento sia per tutti, ma è solo per i 20mila più veloci.
Oltre al fatto che i baresi siano stati presi in giro, proprio perché non è stato specificato fosse rivolto a un numero finito di persone, c’è anche la polemica sul modo in cui è stata fatta la manovra, usando dei soldi che erano per tutta la città metropolitana, quindi anche per le quaranta città della provincia, ma che sono stati usati solo per il capoluogo pugliese. A tirare in ballo questa polemica è l’ex consigliere regionale Mario Conca. “Forse hanno pensato a questa soluzione per evitare il dissesto finanziario del carrozzone AMTAB? Questo modo di fare è egoistico, oltre che profondamente ingiusto, dato che crea una sperequazione con gli altri comuni. Ancora oggi, per fare alcuni esempi, tra Ruvo e Bisceglie non esiste nessun collegamento in bus o in treno. A Gravina ci vorrebbero 15 coppie di corse per collegare l’ospedale della murgia alla città, per un importo di 50 mila euro annui, alfine di assicurare il diritto alla salute. All’istituto d’arte di Corato ci vorrebbe una corsa aggiuntiva per garantire il diritto allo studio di molfettesi e biscegliesi per un importo di ventimila euro circa. Devo continuare?” si chiede l’ex consigliere.
“Il TPL è fermo all’anno 1997, anno in cui avvenne l’ultima rideterminazione dei servizi minimi di cui ai coefficienti e il costo/km è assolutamente inadeguato, il parco rotabile è obsoleto, la viabilità cittadina è carentissima di corsie preferenziali, le attuali corse sono poco frequenti e per questo poco fruibili, la sicurezza a bordo lascia molto a desiderare, i portoghesi sono moltissimi, etc…È fatto noto, poi, che l’amtab è un carrozzone che dispensa disservizi, che il Fondo Nazionale dei Trasporti è assolutamente scarno e che le aziende del Cotrap sono in forte affanno per la mancata adozione del costo standard e le continue proroghe. Il sindaco Decaro dovrebbe anche sapere che i ricavi da traffico dovrebbero contribuire al raggiungimento del rapporto ricavi costi del 35% previsto da norme statali, pena il fallimento o il disavanzo. Dovete continuare ad appropriavi indebitamente di fondi che appartengono all’intera provincia di Bari? È evidente che coloro che commentano entusiasticamente non sanno nulla della situazione trasportistica pugliese prorogata per l’ennesima volta al 2026 da Emiliano/Maurodinoia, probabilmente non utilizzano mai i mezzi pubblici e in molti casi non sono di Bari. Se un servizio non funziona la gente non sta risparmiando 230 euro, ma ne sta spendendo male 20, dato che i bus non passano o sono pieni o si fermano per strada. E poi, per dirla tutta, coloro che non erano abituati a pagare continueranno a non pagate neanche i venti euro. Mi pare evidente che è solo demagogia per buttare fumo negli occhi, un po’ come i bus senza conducente che avevano inaugurato mesi addietro per poi rimetterli in garage o la storia dei filobus oramai passata nel dimenticatoio. Lo so, voi siete consapevoli che i più rimarranno convinti della bontà dell’idea letta sui social o ascoltata sul mainstream, tanto loro non saranno mai pendolari o residenti nel capoluogo di regione. Che gliene importa. Al paese mio questa ennesima bufala mediatica è sintomatica di malafede e dovrebbe essere paragonabile alla circonvenzione di incapace e, purtroppo, mi ricorda molto il bubbone del social housing che sta venendo fuori e che sta gettando nella disperazione i malcapitati residenti del complesso della Debar dove l’edilizia convenzionata è rimasta al palo e i costi sono diventati insostenibili. Siete ipocriti”.