Un 36enne di Casamassima, R.C., e un 55enne di Gioia del Colle, F.P., sono stati condannati dal Tribunale di Bari rispettivamente a 7 anni e 6 mesi e a 7 anni di reclusione per l’agguato compiuto il 20 settembre 2018 nei confronti della società Teorema Spa di Acquaviva delle Fonti, azienda che si occupa di servizi di igiene, bonifiche ambientali e di costruzioni edili e stradali. A riportarlo è la Gazzetta del Mezzogiorno.
I due sono ritenuti i responsabili dell’intimidazione mafiosa e rispondono a vario titolo di porto e detenzione di arma da fuoco, di danneggiamento di edificio a uso pubblico, aggravati dal metodo mafioso, e tentata estorsione. Quel giorno furono esplosi 15 proiettili contro tre auto parcheggiate nei pressi dell’ingresso dell’azienda. Gli altri quattro imputati, ritenuti complici, sono stati invece assolti. Sono il 38enne di Gioia Michele De Carlo (arrestato tre anni dopo con i due condannati), il 35enne barese Mauro Ladisa, il 55enne di Gioia Amilcare Monti Condesnitt e il 64enne di Gioia Pasquale Abbinante.
Le indagini furono prontamente avviate e grazie anche alle immagini delle telecamere di videosorveglianza fu accertata la dinamica. Due persone arrivarono a bordo di uno scooter indossando caschi ed esplosero i 15 proiettili. Un’azione commessa con “modalità tipiche della minaccia mafiosa, in maniera eclatante, con il volto coperto da caschi integrali, sulla pubblica via e in orario serale in maniera eclatante e con finalità idonee ad esercitare nelle vittime una particolare coartazione psicologica e uno stato di assoggettamento”, si legge nelle carte. La moto utilizzata fu ritrovata bruciata il giorno dopo nelle campagne di Gioia.