Un medico e due ostetriche dell’ospedale Miulli di Acquaviva, accusati di concorso in omicidio colposo nel decesso di una neonata, sono stati rimandati a giudizio dal gup del Tribunale di Bari. L’episodio risale al 30 giugno del 2020, i tre imputati avrebbero monitorato il battito fetale in modalità intermittente e non continua a 24 ore dalla rottura delle acque.
La neonata, dopo il parto, fu trasportata d’urgenza al Di Venere, ma morì poco dopo per asfissia perinatale con sindrome da aspirazione di liquido amniotico. L’accusa è quella di aver contribuito con la propria condotta alla morte della piccola. Il processo partirà il 6 giugno 2022, i genitori della neonata si sono costituiti parte civile.