“Abbiamo fatto un errore purtroppo”. Inizia così il post pubblicato su Facebook da Gianvito Matarrese e Debora Dipinto, executive chef e proprietari del ristorante Evo di Alberobello, situato all’interno del Trullo Sovrano. Una storia controcorrente rispetto a quelle raccontate nelle ultime settimane. Dalla colazione salata di Casamassima al supplemento di 2 euro per la veranda, se ne sono viste di tutti i colori. Questa volta però i proprietari del ristorante, dopo aver letto una recensione, hanno deciso di regalare una cena al cliente protagonista dell’episodio che non si è ancora palesato. Il motivo sono i 4 euro addebitati involontariamente sul conto.
“Da sempre nel nostro ristorante, abbiamo scelto di offrire la degustazione oli. Perché da sempre crediamo in questo progetto, che ci ha portato a creare la carta oli più grande del sud Italia e perché da sempre vogliamo sensibilizzare il prossimo a un assaggio di un INGREDIENTE che per noi è vitale – si legge nel post -. Purtroppo su uno scontrino dell’1 settembre (abbiamo ragione di credere a cena, anche se controlleremo anche gli ospiti del pranzo) la cifra è uscita a 4€ al posto di 0€ per un errore di battitura. Su duemila scontrini quest’anno è capitato questo errore e un nostro cliente ha recensito la stessa come piatto non richiesto e pagato, in maniera errata. Credo cosi tanto in questo progetto che da sempre produttori, ospiti del ristorante e chiunque passa da noi, vive una condizione di accoglienza verso questo ingrediente. Ingrediente che per me è fonte di lavoro quotidiano di ricerca da anni ormai. La volontà dall’inizio del progetto di donare questa coccola ai nostri commensali da parte mia e di Debora Dipinto, lasciando la voce sul conto a 0€, viene da una volontà quotidiana di rendere onore a dei valori, quali accoglienza e servire. Vogliamo che ci sia la voce sul conto, per poter far passare il messaggio che l’olio, è un ingrediente accessibile, vivo, quotidiano e che può essere acquistato dai produttori con facilità avendo anche un prodotto meraviglioso e lontano dal prodotto che, purtroppo viene usato come civetta da parte della grande distribuzione, per attrarre clienti nelle proprie catene di supermercati. Tecnicamente l’atto di aprire il ristorante e accogliere clienti viene chiamato servizio. E il servire il prossimo, è per noi, ragione di vita e di lavoro quotidiano. Abbiamo lasciato sotto la recensione stessa i nostri contatti, in quanto avviliti e costernati per il nostro errore. La executive Debora insieme a me domani, proverà a chiamare tutti i clienti di quella giornata. Chiediamo se la cliente dovesse leggere, di farsi viva per poterle offrire una nuova esperienza da noi e per poter rimediare all’errore che purtroppo in quanto umano può accadere anche se inaccettabile per il nostro modo di vedere il lavoro, fatto di precisione e puntualità. Siamo disposti a rimborsare l’intero importo della cena o a offrire con immenso piacere una nuova esperienza nella nostra casa. Siamo avviliti da quanto successo all’ospite e speriamo di poter risolvere l’accaduto quanto prima. Per noi l’ospite è al centro di tutta l’esperienza e questi errori per noi sono fonte di malessere. Scusi ancora”.