Una giornata molto importante per la community di Quinto Potere. Mamma Rosanna non si è mai arresa e neppure noi. Il gip qualche settimana fa ha riaperto il procedimento penale sul suicidio di Umberto Paolillo, l’agente penitenziario che si è tolto la vita nella notte tra il 17 e il 18 febbraio del 2021, rigettando l’archiviazione e disponendo ulteriori 90 giorni di indagini per fare chiarezza sul caso.
Parallelamente c’è anche un processo civile e ieri si è tenuta la prima udienza. “Abbiamo presentato le istanze istruttorie, vogliamo che alcune persone informate dei fatti vengano ascoltate in modo tale da ricostruire la vicenda – spiega il legale della famiglia -. Abbiamo chiesto anche che vengano presi in considerazione le interviste e i servizi fatti in quanto utili al fine di decidere. Il Giudice si è riservato, non c’è un’altra data fissata per ora anche perché dovrà sentire la controparte. Speriamo che venga fissata il più vicino possibile, vista anche l’età dei genitori di Umberto. Conosciamo bene i tempi della giustizia. Questa causa non è stata fatta per lucrare, un risarcimento non ripagherà mai mamma Rosanna. Qualora si vinca, la cifra risarcitoria verrà donata in beneficienza. Lo scopo è quello di non creare il precedente”.
Mamma Rosanna non nasconde l’emozione. “Mi sono commossa. Ho visto un bravo Giudice, preparato, spero si ricordi della nostra età. Mio marito ha 90 anni, io ne ho 84. Il Giudice ha capito tutto, spero sarà tutto positivo. Sono sempre stata positiva, quello che è stato fatto a mio figlio non deve essere fatto mai più ad un’altra persona”, racconta.