“Una violenza gratuita e improvvisa, che mi ha fatto capire che Bari è una città meno tranquilla di quel che pensavo. Tornerò presto, ma di certo all’inizio non uscirò da solo di sera”. Sono le parole pronunciate dallo studente universitario di 20 anni aggredito lunedì sera da una baby gang in via Re David. Gli aggressori sono stati messi in fuga da un 58enne che ha soccorso la vittima, mentre i Carabinieri hanno ascoltato anche altri testimoni. Le lesioni riportate non sono gravi e ora lo studente fuorisede di 20 anni, che ha preso una casa in affitto a Bari con un suo collega di corso, deciderà se sporgere denuncia assieme alla sua famiglia che vive fuori città.
“Sono uscito per prendere una boccata d’aria e con l’intenzione di rimettermi a studiare subito dopo – il suo racconto a La Repubblica -. Erano in quattro, tre ragazzi e una ragazza tra i 15 e i 17 anni. Mi hanno chiesto una sigaretta e io gli ho detto che non fumo. A quel punto hanno iniziato a fare versi e urlare parole incomprensibili, spintonandomi, uno si è rivolto a me e mi ha detto di non alzare le mani, poi sono iniziate le botte. Mi hanno messo il cappuccio in testa e spinto verso una saracinesca. La prima cosa che ho fatto è stata togliermi gli occhiali, per evitare che me li spaccassero in faccia. Poi ho cercato di proteggermi e ho iniziato a gridare di fermarsi. Un uomo che stava uscendo da una pizzeria è corso verso di noi e li ha fatti scappare. Poi sono arrivate altre persone e mi hanno aiutato”.
Un episodio che ha segnato il giovane 20enne, determinato però a non fermarsi. “Tornerò prestissimo all’Università – conclude -. Adesso sento un po’ di stanchezza e quindi resterò un paio di giorni a casa, ma poi tornerò a Bari per riprendere a studiare. Non credo di avere proprio paura, ma probabilmente eviterò per qualche tempo di passare da quella strada. E magari la sera cercherò di uscire in compagnia”.