“Ammetto le mie responsabilità, ma sono arrivata all’esasperazione”. A parlare è la donna che ieri si è introdotta negli uffici Arca di Bari e che, dopo aver scavalcato le scrivanie degli impiegati, ha gettato all’aria i loro computer. Il video è stato diffuso integralmente sul sito web de La Gazzetta del Mezzogiorno. Noi da sempre denunciamo e condanniamo gli atti di violenza, così come gli episodi di abusivismo, ma abbiamo deciso comunque di dare spazio al racconto della donna perché sappiamo bene i problemi che quotidianamente le persone devono affrontare con la pubblica amministrazione.
“Hanno messo la mia faccia e il video, ma le cose stanno diversamente. Io sono un’assegnataria, da due anni combatto perché mi devono sistemare l’abitazione. La casa è inagibile, non chiedo chissà cosa, ma almeno di installarmi l’impianto elettrico e la caldaia perché il bagno è inagibile”, esordisce al telefono. La donna, separata e con due figli, spiega di essere assegnataria di una casa popolare situata in via Umbria, al quartiere San Paolo di Bari.
“Ad alcune mie amiche sono stati fatti dei lavori completi, perché si sono messi con insistenza a chiederli. Perché dobbiamo arrivare a questo punto? Devono sistemarmi casa – continua -. A settembre scorso hanno fatto un sopralluogo nell’abitazione a me assegnata, ma come sempre poi non è avvenuto nulla. Sono andata mercoledì negli uffici e mi è stato detto che avrebbero mandato subito una squadra per i lavori. Giovedì non è arrivato nessuno, ma avevo promesso che sarei tornata il giorno dopo. Sono arrivata sul posto e ho chiesto spiegazioni come sempre in maniera educata, è scesa una signora e mi ha detto che le emergenze sono tante. Non ci ho visto più. Io ho fatto lì la residenza, pago luce e gas. Come si permettono a dire che sono un’abusiva? Io ho verbali, ho le chiavi della casa, ma non è idonea. Siccome non so dove andare, ora vivo nello spazio condominiale di una palazzina situata in viale Nicola Leotta. Parlerò con il mio avvocato e presenterò una controdenuncia nei confronti dell’Arca”. L’Arca si è costituita parte civile nel processo che partirà il 5 marzo, nel quale viene ipotizzato il reato di occupazione abusiva.