“Ho sempre sentito le storie degli altri, non ho mai pensato però potesse succedere a me”. Inizia così il racconto sui social di Thomas Nanna, vittima qualche giorno fa a soli 18 anni di un’aggressione omofoba a Gioia del Colle.
“Non ho mai risposto a provocazioni verbali di nessun tipo, sono sempre rimasto impassibile davanti a qualunque tipo di insulto ricevuto. Per una volta grazie ad un effettivo percorso fatto su me stesso e ad una presa di coscienza dove effettivamente ho capito che non sono io quello sbagliato, ma le persone che non vanno oltre le cose frivole come il modo di vestire ed o di atteggiarsi è successo ciò – si legge nel post -. Ho messo da parte il tanto dolore fisico che ho provato ed ho accumulato il dolore di tutte quelle persone che giornalmente ricevono insulti per il loro orientamento sessuale, colore di pelle o cose che non possono cambiare”.
“Prendo atto di ciò che è successo e agisco tramite legali, ma nessuno potrà ridare a me la tranquillità di tornare a camminare spensierato come prima e ai miei genitori le lacrime versate per la preoccupazione di loro figlio – conclude Thomas -. Scusate non sono solito a fare post del genere ma ho sentito la necessità di raccontarvi l’accaduto. La mia scelta di rendere pubblico con un post quanto accaduto è stata un coming out velato, perché ho fatto capire che il ragazzo che mi ha aggredito non avrebbe alzato le mani a chiunque, a maggior ragione se alto ed etero. Ho deciso di pubblicare questo post perché potrebbe aiutare altri ragazzi nella stessa situazione. E, forse, un giorno, se dovessero passare ciò che ho passato io, rileggendo quanto ho scritto potrebbero sentirsi meglio”.