Skip to content

Aggressioni e torture in carcere, Anna: “Mio fratello è pericoloso. Va curato in comunità”

1 Giugno 2024
– Autore: Raffaele Caruso
1 Giugno 2024
– Autore: Raffaele Caruso

Anna è la sorella di Gregorio, il detenuto con problemi psichiatrici brutalmente picchiato dopo aver dato fuoco a un materasso nella sua cella del carcere di Bari la notte del 27 aprile 2022. Il Tribunale di Bari ha condannato 5 agenti della polizia penitenziaria per tortura. 

“Lo hanno trascinato via dalla cella, spintonandolo sul pavimento, in turno l’hanno massacrato di botte – racconta -. Abbiamo denunciato l’episodio. Mio fratello era gonfio, aveva la mandibola storta, non poteva muovere la gamba. Ci siamo messi da fuori, vendendo le telecamere di videosorveglianza abbiamo scoperto quello che era successo. In più i medici corrotti che non hanno refertato nulla”.

Gregorio viene trasferito spesso da un carcere all’altro per episodi simili, l’ultimo solo qualche giorno fa ad Avellino. Anna è consapevole della pericolosità di suo fratello e ha una richiesta precisa da avanzare. “Noi vogliamo che esca dal carcere e venga trasferito in una struttura terapeutica riabilitativa per iniziare la cura. In carcere non si può fare, non sono sorvegliati nella terapia – spiega Anna -. Ha bisogno di cure specifiche per tenerlo calmo e bloccato ed evitare le reazioni violente. Temo possa succedere qualcosa di grave, non può andare sempre bene”.