“In merito all’emergenza estiva, in più occasioni ed in tutte le sedi è stata sollecitata l’adozione di un piano adeguato a prevenire eventuali criticità. Anche se ogni azienda sanitaria ha predisposto piani localizzati per fronteggiare l’inevitabile emergenza legata al periodo estivo, spiace dover constatare che l’emergenza inevitabilmente si sta verificando e sta dispiegando i suoi effetti negativi”. A sottolineare la grave situazione che si sta verificando negli ospedali pugliesi è il Nursind nella persona del segretario regionale Francesco Balducci.
“Le criticità sono molteplici a vanno dalle aggressioni al personale sanitario (l’ultimo in ordine di tempo si è verificato al PS di Martina Franca) al sovraffollamento dei servizi di pronto soccorso. In particolare, al pronto soccorso centrale del Policlinico di Bari nella sola giornata di ieri vi sono stati ben 280 accessi ai quali vanno aggiunti altri 70 pazienti già presi in carico ed in attesa di ricovero per mancanza di posti letto in ambiente specialistico. La situazione ha raggiunto livelli insostenibili sia per gli utenti che per il personale medico ed infermieristico e di supporto, sottoposto a inevitabili doppi turni e chiamate urgenti in servizio con soppressione dei riposi. Il maggior afflusso di utenti si è incrociato con l’inizio del periodo delle ferie estive del personale, contrattualmente disciplinato, innescando a cascata una serie di criticità, tutte perfettamente prevedibili e note, tra le quali:
• la riduzione delle unità di personale presenti per ciascun turno di servizio;
• il conseguente ulteriore aumento dei carichi di lavoro;
• la necessità di aumentare il ricorso al lavoro straordinario per garantire l’apertura dei servizi ed i livelli assistenziali”.
“In tempi di vacche magre, si sa, bisogna fare di necessità virtù, quanto sta accadendo, però, non è una fatalità, ma il frutto della mancanza di un’adeguata pianificazione. A questo proposito, ci risulta che la ASL di Foggia ha implementato per tempo il “bed management di area vasta”, quale soluzione per evitare il fenomeno di overcrowding presso i principali pronto soccorso della provincia. Ci si chiede come mai questo modello, collaudato con successo, non sia stato replicato ed esteso all’intero territorio regionale. Infatti, la sua adozione nella altre aziende consentirebbe la gestione a livello di territorio provinciale dei posti letto e degli accessi di pronto soccorso, riducendo lo stress sia per l’utenza che per gli operatori. Per quanto sopra, ci si aspetta solleciti e incisivi interventi. Inoltre, dichiariamo sin d’ora la disponibilità ad ogni proficuo confronto” conclude il segretario Nursind.