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Al Bano contro Vasco e dalla parte di Salvini: “Il nuovo codice della strada è fatto per il bene di tutti”

16 Dicembre 2024
– Autore: Raffaele Caruso
16 Dicembre 2024
– Autore: Raffaele Caruso

Tra Salvini e Vasco Rossi spunta Al Bano. Non si placano le polemiche sul nuovo codice della strada che divide anche il mondo della musica. Nelle scorse ore c’è stato un botta e risposta tra Vasco Rossi e il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti.

“Ha fatto in modo per il vostro bene che se avete fumato una canna anche una settimana prima e venite fermati potete essere arrestati immediatamente e vi viene ritirata la patente per tre anni. Questo il ministro Salvini ha deciso di fare per il vostro bene, per voi naturalmente”, le parole di Vasco.

Non è tardata la replica di Salvini. “Lo adoro come cantante. Tutti i tipi di droga fanno male. Vorrei che non si confrontasse con me, ma con i parenti di qualcuno che è morto coinvolto in un incidente stradale che ha visto come protagonista qualcuno che guidava sotto effetto di stupefacenti. Non c’è da ridere quando si parla di alcol e droga. Spero di andare a tanti altri concerti di Vasco, però è un Codice della strada che ha come unico obiettivo quello di salvare vite”, le sue parole.

“Sono vicino anch’io (come tutti) ai parenti delle vittime di incidenti stradali causate da ubriachi o drogati al volante. Ma la nuova legge di Salvini non previene questo. Non salva nessuna vita! Punisce e arresta chi, perfettamente lucido al volante, può avere assunto cannabis o addirittura fumo passivo, anche nei giorni precedenti al momento della guida. Questo non è ridurre gli incidenti stradali, ma è fare propaganda sulla pelle delle persone e perseguitare una minoranza che non può difendersi. Io odio i bulli! Salvini forte con i deboli e debole con i forti”, la replica di Vasco.

Anche Al Bano si è inserito nella diatriba. “La macchina è un mezzo per portarti a casa, al ristorante, ma non certamente per distruggere la propria esistenza – ha dichiarato l’artista pugliese -. E questo, al 99 per cento, dipende solo da chi guida. Ognuno ha il diritto di pensarla come vuole, grazie a Dio viviamo in un Paese democratico. Ma chi decide di infrangere le regole deve essere pronto a pagarne le conseguenze. Chi ha stabilito queste regole lo ha fatto per la salute di tutti. Se ci sono errori, è giusto che vengano corretti. Vediamo che effetto farà questa severità per le strade e per la salute dei giovani. La rigidità non sempre paga, però speriamo bene. Si spera che queste restrizioni aiutino a cambiare mentalità”.