“Quella che vi racconto penso sia la storia di centinaia di pugliesi, costretti a lasciare questa terra dopo la laurea per lavorare. Circa 8 anni fa ho fatto un concorso nazionale, molto più difficile rispetto ai tempi di oggi, e per questo ho scelto altre sedi non pugliesi. Sono finito così a lavorare negli ospedali del Nord, dentro di me da sempre però c’è quella voglia di tornare in Puglia. Ogni pugliese sente dentro di sé la Puglia, prima o poi tutti vogliono tornarci”.
Inizia così il racconto-denuncia di un medico pugliese. Giovani ragazzi costretti a lasciare la propria terra, le proprie radici, la propria famiglia per trovare un posto di lavoro. Una storia che si intreccia però anche con i problemi che da tempo tormentano la sanità pugliese.
“Ho completato il mio percorso di specializzazione e sono stato assunto in un ospedale del Nord a tempo indeterminato. Ho sempre però dato un’occhiata ai concorsi in Puglia, ma avevo perso la speranza di tornare in tempi brevi. Era sempre tutto bloccato. A giugno poi sono uscite alcune interviste da parte del governatore Emiliano e dell’assessore alla Sanità Palese sulle nuove assunzioni nella Sanità, con l’obiettivo primario della Regione di riportare gli specialisti che si trovavano fuori la Puglia, si è parlato addirittura anche di alcuni bonus – continua -. Mi sono così mosso, ho indagato e scoperto come diverse Asl pugliesi avessero diversi posti vuoti disponibili. Ci sono molti ospedali ad esempio che hanno un blocco del turnover e i dipendenti sono costretti a fare turni massacranti, anche perché alcuni medici sono andati in pensione. Le Asl mi hanno detto che vogliono procedere con gli avvisi di mobilità. Per le Asl il costo è pari a zero, praticamente verrei trasferito senza concorsi aggiuntivi che invece costerebbero. Da settembre sono stati mandati gli avvisi di mobilità, ma dalla Regione hanno bloccato tutto e così non posso tornare nella mia Puglia. Ci sono solo concorsi con posti però determinati, per 6 mesi o un anno, ma nessuno lascerebbe un posto a tempo indeterminato per tentare la fortuna”.