Quando qualcuno chiede il nostro aiuto cerchiamo di metterci sempre in ascolto, partendo dal presupposto che potrebbero esserci problemi ben più gravi rispetto a quelli denunciati o immediatamente riscontrabili. In molti casi, purtroppo, interveniamo perché le istituzioni disconoscono il caso o non possono fare più di quanto prevede la legge. Non è mai facile e siamo consapevoli di poter scoprire particolari patologie, aspetti e retroscena persino inquietanti.
A meno di clamorosi colpi di scena non molliamo mai nessuno. Aldo ci ha subito conquistato con la sua apparente pacatezza, nonostante i vicini di casa ci abbiano raccontato di dispetti e parole indicibili. Abbiamo voluto credere alla mitezza di un uomo, in grado di scattare come una molla. Abbiamo tollerato tanto, troppo, ma alla fine cerchiamo di instaurare rapporti basati sulla fiducia e il rispetto reciproco.
Dopo aver fatto pace nei giorni scorsi, alcuni consigli hanno generato in Aldo un astio eccessivo, sfociato in offese e parolacce nei confronti di Antonio, colpevole di avergli suggerito di giocare meno al lotto e trovare qualcuno che potesse aiutarlo a risolvere il suo problema con l’alcol. La goccia che ha fatto traboccare il vaso e la bocca di Aldo sono stati i 336 euro donati da Franco che, insieme a Francesca avremmo voluto individuare una modalità per impiegarli. Aldo ha perso le staffe e ha iniziato ad avere un comportamento inaccettabile. Così, all’ennesima intemperanza, abbiamo deciso di defilarci e augurargli il meglio, per fortuna ancora con Francesca al suo fianco.
“Ciccione puzzolente, te la farò pagare perché io non ho niente da perdere”, è la sintesi delle invettive lanciate da Aldo nei confronti di Antonio. È vero, quando si fa il bene bisogna scordarselo, ma pur senza prendere decisioni drastiche, si può sempre decidere di defilarsi, ed è ciò che abbiamo scelto di fare. Oltre Francesca, Aldo potrà sempre contare sulla sua assistente sociale di riferimento e su alcuni amici d’infanzia dai quali ha ancora credito.