Prepotenza e sfacciataggine a danno degli operatori sanitari che lavorano all’interno dei pronto soccorso. L’ennesima aggressione, questa volta verbale, è stata denunciata da una infermiera impegnata nell’ospedale Perinei di Altamura. Stando a quanto si evince sul post pubblicato su Facebook, durante il turno pomeridiano si sono presentati madre e figlio, parenti di un boss altamurano. La donna con una certa veemenza pretendeva che il figlio venisse immediatamente visitato perché a suo parre era grave. “Non riscontrando alcune emergenza ho dato il codice verde, al pronto soccorso funziona così” scrive l’infermiera.
Non contenta del codice verde, la madre del giovane ha iniziato a lamentarsi fino a che non ha deciso di chiamare i carabinieri. “Ho ricevuto la chiamata dei Carabinieri al triage. Mi hanno detto di far entrare subito il paziente perché minacciavano di picchiarci. Per non avere rogne, sia noi che i carabinieri, questi ultimi mi hanno intimato di farlo entrare nonostante il codice verde. Alche ho passato il medico di turno che, non so cosa abbia detto, ha deciso di farlo. La mamma ha iniziato a suonare ripetutamente al triage, una volta aperta la porta ha iniziato a insultarmi pesantemente minacciandomi. Io mi sono scocciata di essere in balia di questa gentaglia di periferia” ha concluso l’infermiera.
Nel post la professionista ha anche sottolineato dell’assenza delle guardie giurate. Non è mancata la risposta di queste ultime che hanno ribadito quanto il presidio sia fisso, ma che deve gestire tutto l’ospedale e non solo il pronto soccorso. “Quando racconto cosa accade nell’ospedale di Altamura nessuno mi crede. Ciò che accade qui non succede negli altri nosocomi. Tutto questo pè inaudito” ha commentato una guardia giurata che lavora presso il Perinei.