Una ragazza di 16 anni resta incinta e insieme alla mamma decide di non portare avanti la gravidanza. Decisione dolorosissima dettata da situazioni personali e familiari particolarmente complicate. Una di quelle scelte che monopolizza tutti i pensieri. Ti sembra di impazzire.
La ragazza, essendo minore, si rivolge dunque alla Neuropsichiatria Infantile del suo paese, Altamura in provincia di Bari. Il compito del medico, una volta indagata la volontà della persona, è di stilare un certificato che consenta al ginecologo di interrompere la gravidanza in corso, come prevede la legge.
Il medico che prende in carico la ragazza e di fatto la sua vita, però, non è d’accordo con la scelta. Secondo lei la giovane dovrebbe portare a termine la gravidanza. “Tanto poi il bambino lo dai in affidamento”, questo le dice prima di sparire dai radar. La famiglia, che per un certo periodo non riesce a contattare il medico, sparito dai radar, si rivolge al ginecologo di fiducia. Per portare interrompere la gravidanza, infatti, c’è bisogno della documentazione previsa dalle norme. A quel punto il medico mette in contatto la ragazza con il medico di un altro territorio.
Non è possibile procedere, il tempo passa inesorabilmente e si avvicina al periodo oltre il quale non è più possibile procedere con l’interruzione di gravidanza. La giovane donna è spaesata, la famiglia particolarmente provata. È necessario tornare dal medico di Neuropischiatria Infantile di competenza. L’insistenza del professionista destabilizza la ragazza. Schiacciata dal peso di questa responsabilità, ha deciso di portare avanti la gravidanza perché tanto poi il bambino può darlo in affidamento. La famiglia sta affrontando una situazione che si sarebbe potuta risolvere diversamente, non per questo meno sconvolgente.
A quanto pare non si tratta di un caso isolato in quel territorio. Stando ai racconti che ci sono stati fatti sarebbe stato il secondo caso in un mese. Un’altra ragazza, alla quale lo stesso medico avrebbe tentato un altro “lavaggio del cervello e della coscienza”, sarebbe sparita dai radar. Non sappiamo alla fine cosa abbia deciso di fare quest’altra ragazza.
Il tema è particolarmente attuale e delicato. Ognuno deve poter scegliere della sua vita e del futuro senza condizionamenti, soprattutto perché quel condizionamento potrebbe avere conseguenze ben più drammatiche, certamente non in carico a chi mosso da considerazioni personali e religiose suggerisce, per meglio dire impone, scelte così delicate. Se qualcun altro si è trovato in questa situazione ci contatti in modo da approfondire l’accaduto e capire se si è trattato di due casi isolati o di una prassi.