“Credo sia arrivato il momento di chiudere il sipario”, “Ma lasciatelo stare quell’assurdo ingrato”, “Basta con questa pagliacciata”, “Pensate a chi ha davvero bisogno invece di passare il tempo con quel deficiente”. È solo una piccola parte delle centinaia di commenti lasciati su tutti i nostri social in seguito alla discussione tra Antonio e Lello. Lo specchio della società. Nell’era dell’usa e getta, e non vengono risparmiati neppure i matrimoni o i rapporti familiari, è più semplice abbandonare affetti e responsabilità invece di ricucire i sentimenti. Lello è chiuso in una struttura da quasi due anni, non può uscire neppure a prendere un caffè al bar, andare a fare una passeggiata o trovare un piccolo lavoretto. Regole assurde dettate dal Covid, rimastegli attaccate addosso. In ogni caso, però, non è certo Antonio che può farlo uscire da queste sabbie mobili. Lello e Angela hanno un amministratore di sostegno e tutte le richieste al Giudice, alla Asl o alla Struttura devono passare dall’avvocato. Non sappiamo quale possa essere il futuro dei due fratelli, che intanto continuano il loro percorso di riavvicinamento, per ora solo telefonico. Il fatto che Lello abbia affidato le sue speranze nelle mani di Antonio è il corto circuito di questa vicenda, che sta seguendo i tempi voluti da chi ha responsabilità nelle vite di Lello e Angela. Nell’ultima chiamata Lello cita più volte Antonio, che ha comunque deciso di saltare l’appuntamento, cercando di far comprendere a Lello che ci sono cose in cui possiamo aiutarlo e altre, invece, che non dipendono da noi. La strada è ancora lunga e non abbiamo mai lasciato indietro nessuno.
Lello e la tana delle tigri, lezioni di pulizia a Debora: a rischio il pranzo da Rocco
- di: Raffaele Caruso
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