Illustrissimo assessore Baccellieri, non faccia il furbo con me, con Quinto Potere e con gli italiani, essendo il vergognoso caso degli alloggi popolari del suo paese diventato di dominio pubblico, ben oltre il recinto di Sannicandro di Bari. Nella sua nota, che riporto sotto integralmente, continua a non dare risposte alla popolazione. Continua a non darle come non ha fatto con me venerdì scorso, scaricando la responsabilità sulla Polizia Locale e sugli Uffici, rei di non aver provveduto a ottemperare alla messa in sicurezza dell’immobile. Insomma, il più classico degli scarica barile. Com’è possibile che un alloggio popolare, per di più già assegnato come da lei riferito, resti in balia di vandali o malintenzionati? Perché nel suo Comune ce ne sono altri di alloggi popolari vuoti o usati impropriamente mentre alcuni suoi concittadini hanno bisogno di una casa? Perché gli abitanti dei nuovi alloggi di via Arcamone hanno dovuto occupare le case a loro assegnate e altri tre immobili sono ancora vuoti dopo anni? Perché i suddetti residenti non hanno ancora alcuni importanti servizi? Perché, essendo Sannicandro un piccolo paese in cui tutti sanno tutto di tutti nessuno si è preoccupato di segnalare prima la situazione alle autorità competenti? E potrei continuare. Sa, ho sempre diffidato dei politici in generale, a maggior ragione dei giuristi come lei che confondono pubblicamente l’articolo 21 della Costituzione Italiana con l’articolo 11, quest’ultimo completamente fuori luogo rispetto alla “nostra” vicenda. A meno che per lei la “nostra” non sia una guerra e per questo la ripudi. Ho talmente tanta diffidenza dei politici come lei, da aver sentito il bisogno di registrare la telefonata del 17 febbraio e quella del 20 febbraio a cui fa rifermento nella sua sconclusionata nota. Le consiglio di avvalersi di un comunicatore, che sappia consigliarle meglio il da farsi. Solo per ricordarglielo, mi riferisco alla telefonata di 13 minuti e 54 secondi che abbiamo avuto alle 11.49 del 20 febbraio. Le è tornata la memoria? Se necessario la facciamo sentire alla popolazione in modo che tutti ascoltino la vacuità del suo argomentare. In quella telefonata e poi nei messaggi Whatsapp successivi, ribadiva che a rispondere sarebbe dovuto essere il Sindaco; che il Sindaco non risponde al telefono neppure a lei, come non ha risposto a me, e che avremmo potuto vederci, chiacchierare e poi valutare. Sono un giornalista con 26 anni di mestiere sulle spalle e di politici come lei ne ho incontrati tanti. Noi chiacchiere non ne facciamo. Vogliamo risposte alle domande. E lei anche nella nota ha continuato a non darle, a noi, ai suoi concittadini e agli italiani. Resta il fatto che quell’appartamento è ancora alla mercé di chiunque e ce ne sono altri occupati impropriamente o addirittura vuoti. In un caso ha detto che la colpa della mancata assegnazione è dell’inquilina che abbiamo intervistato, come se l’amministrazione comunale non potesse far rispettare la legge. Da giurista, nonostante la confusione evidente sugli articoli della Costituzione, dovrebbe sapere che può e deve provvedere a far rispettare la legge in tutti i modi che le sono consentiti. Così come dovrebbero saperlo i pubblici ufficiali che hanno consentito per anni l’uso improprio delle case popolari senza neppure segnalarlo nell’esercizio delle proprie funzioni. Ha perso una stratosferica occasione per tacere e passare ai fatti, quelli per cui ha goduto della fiducia di alcuni cittadini-elettori del suo comune di residenza. E non parlo di chi l’ha votata per la tradizione politica della sua famiglia, quelli sono voti che vanno e vengono. Mi riferisco a chi ha creduto in lei, nelle sue competenze e nelle sue promesse. Assessore, risponda alle domande e faccia in modo che gli immobili popolari di Sannicandro siano occupati da chi ne ha diritto. Il resto sono chiacchiere, quelle se proprio vuole le facciamo al bar parlando del più e del meno.
LA NOTA DELL’ASSESSORE BACCELLIERI – In questi giorni, con due successivi video, la testata giornalistica on line Quinto Potere, nello specifico il giornalista Antonio Loconte, ha segnalato che ci sarebbe un alloggio popolare alla Via Arcamone non custodito e perciò in balia di malintenzionati e/o vandali. Non discuto il lavoro e l’operato del giornalista, per fortuna siamo in una Nazione dove è possibile esprimere liberamente le proprie opinioni, a maggiore ragione se queste sono espresse da una persona che svolge la professione di giornalista. Sono un giurista e conosco il testo e il significato dell’articolo 11 della Costituzione Italiana. Tuttavia, è doveroso da parte mia fare alcune precisazione al contenuto dei servizi giornalistici diffusi da Quinto Potere. All’indomani delle votazioni comunali di ottobre 2021, sono risultato eletto nella lista che ha vinto la competizione elettorale, quindi in sede di formazione della Giunta Comunale mi è stata affidata, tra altre deleghe, anche quella, per semplificare, agli Alloggi Popolari. Nel momento in cui mi sono insediato come assessore, si può dire che la graduatoria per l’assegnazione degli alloggi popolari, tra cui anche i nuovi dieci alloggi ARCA, era cosa praticamente fatta, per cui il mio impegno primario come assessore al ramo è stato quello di dare indirizzo all’ufficio comunale per proseguire le procedure di assegnazione, così come di tutelare gli alloggi fino alla consegna agli aventi diritto. Venendo ora alla questione dei due video realizzati da Quinto Potere devo dire che nella giornata di venerdì 17 febbraio ho ricevuto la telefonata del giornalista Antonio Loconte, mi ha rivolto delle domande e ho dato le mie risposte, se poi il sig. Antonio Loconte ha chiamato anche il Sindaco senza ricevere risposta la circostanza non è di mia conoscenza e per ciò non posso intervenire su vicende che ignoro. Tuttavia, se le mie risposte non hanno incontrato l’apprezzamento del mio intervistatore, la cosa non mi riguarda, perché le mie risposte non volevano raggiungere il gradimento del giornalista, bensì rappresentare la posizione dell’Amministrazione Comunale. Nel colloquio telefonico con il giornalista Antonio Loconte ho pure detto che ero pronto ad incontralo nel pomeriggio, non mi ha più richiamato, ho richiamato io Antonio Loconte, come dimostra la foto che allego a questo comunicato, ma non ho ricevuto alcuna risposta, salvo poi notare sui social il nuovo video di ieri 20 febbraio. Se il giornalista Antonio Loconte fosse venuto al Comune nel pomeriggio di venerdì 17 febbraio mi avrebbe trovato lì al mio posto in carne ed ossa, i miei impegni come quelli di ogni persona normale che opera non sempre coincidono con le visite del giornalista Loconte. Lui ha i suoi impegni di lavoro, altri, come chi scrive, hanno propri impegni quotidiani. Ieri mattina, 20 febbraio, il giornalista mi ha richiamato e sono stato con lui al telefono per tredici minuti, a questo punto, devo sommessamente ritenere che fare sensazione nella popolazione interessa molto di più delle mie risposte. Sempre con grande rispetto per le opinioni e le ragioni altrui, nel caso di specie del giornalista di Quinto Potere, a chi mi fa delle domande io rispondo e le mie risposte sono sempre dirette a rappresentare in modo trasparente la posizione dell’Amministrazione Comunale e non già a raccogliere il gradimento di chi ti rivolge la domanda. Chiedo scusa se sono stato lungo, ma volevo dare la mia rappresentazione di quanto accaduto, Vitandrea Baccellieri Assessore Comunale ERP.
Editoriale
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