La solitudine è un sentimento che fa paura, soprattutto a chi non lo sceglie. C’è a chi piace isolarsi, avere un momento tutto suo per riprendere le forze, altri invece sono costretti a doverci convivere. Chi ha più paura della solitudine sono gli anziani. Loro non la scelgono. A causa dei figli troppo impegnati col lavoro e le famiglie, gli anziani spesso passano il loro tempo da soli. “I miei figli lo sanno, non mi devono lasciare in nessuna struttura e mi devono stare vicini fino alla fine” tuona Francesca. C’è chi invece ha trovato un modo per non vivere la solitudine occupando il suo tempo andando in chiesa e incontrando i suoi amici. “Sono 18 anni che sono sola, ma la chiesa di mi aita. La domenica è il giorno più brutto” ci racconta.
Come disse Ovidio, un tempo era grande il rispetto per un uomo con la testa ricoperta dai capelli bianchi. Il ruolo dell’anziano col tempo si è perso e adesso ci sono situazioni di abbandono. Per arginare questo problema, tramite la cooperativa Aliante in via Calfeati 245, è partito il progetto Sciam, affidato dall’assessore al Welfare Francesca Bottalico, dove si parla del tema della solitudine e si offrono diversi servizi alle persone della terza d’età proprio per ostacolare la solitudine. “Proponiamo delle soluzioni che portano all’interazione e socializzazione con altre persone che quindi vanno a eliminare la solitudine”. Inoltre ci sono anche giornate di sensibilizzazione proprio dedicate agli anziani.