Da Bari a Foggia. Sarebbe questa la strada che le presunte tangenti hanno fatto in merito all’inchiesta sui quattro appalti truccati degli Ospedali Riuniti di Foggia. Nell’ultimo blitz della Guardia di Finanza 3 persone sono finite ai domiciliari e una, il dirigente dell’Area tecnica del Policlinico di Foggia, Massimo De Santis, in carcere. Il filo ipotizzato dai finanzieri parte da Bari, si presume dall’ingegner Nicola Stefanelli e dagli imprenditori Giovanni Amoruso e Marco Labianca, per poi arrivare a Foggia. Le gare interessate sono la riqualificazione e attivazione di otto sale operatore, la gestione e manutenzione degli impianti elettrici, la viabilità interna e gli accessi carrabili e pedonali, la gestione e manutenzione degli impianti di gas medicinali e tecnici. Le accuse elevate nei quattro indagati per le prime tre gare sono di turbativa d’asta, corruzione e concussione, mentre per la prima gara di turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Significa che in merito a questa non si è raggiunta la prova che l’appalto sia stato truccato in cambio di utilità.
Secondo l’accusa la gara del 2018 non era stata preparata da De Santis, che ne era Rup, ma da Stefanelli con l’ausilio di chi avrebbe dovuto vincerla, ovvero Labianca e Amoruso, secondo quanto viene riportato su Repubblica. Per arrivare a tale scopo di certo è stato fatto qualcosa. Ad esempio si dice che l’incontro dei tre in un bar di Bari il 27 dicembre 2019 sia stato organizzato per uno scambio di soldi destinati a De Santis, come si evince da alcune intercettazioni. “Così gli diamo 5mila entro Natale” dice Stefanelli ad Amoruso riferendosi a Labianca. Irregolarità che però secondo gli inquirenti sono presenti sin dagli atti preparatori.