Il 21 dicembre prossimo, i dipendenti dell’Agenzia Regionale Attività Irrigue e Forestali manifesteranno il loro dissenso davanti la Presidenza della Regione Puglia. “Abbiamo le nostre ragioni”. Il Segretario Regionale della CISL FP Giovanni Stellacci dichiara senza mezzi termini “è una situazione surreale. Il 5 dicembre con CGIL, UIL e CSA abbiamo proclamato lo stato di agitazione del personale dell’Ente ARIF e informato anche il Prefetto di Bari e il Presidente della Regione Puglia. Restano insolute troppe questioni delicate, i dipendenti non meritano questo trattamento. Le forze sindacali hanno reiterato più volte la richiesta di apertura di un tavolo per dirimere le questioni in tempi consoni e risolverle in via definitiva. Un ente pubblico non può mortificare in questo modo le relazioni sindacali”. Le questioni riguardano anche la mancata destinazione del fondo del salario accessorio e il Segretario della CISL FP Puglia esprime grande dissenso: “i dipendenti dal 2014 non beneficiano di progressioni economiche orizzontali, per un Ente pubblico è un fatto inaccettabile”. Ma restano sullo sfondo altre questioni non meno cogenti quali la salute e sicurezza sul lavoro e l’allocazione delle risorse umane.
Il Coordinatore Regionale della CISL FP Giuseppe Giannini sottolinea la necessità di avviare in ARIF i processi di riqualificazione del personale e il riconoscimento delle competenze acquisite, “i dipendenti vanno motivati col dovuto riconoscimento economico e le progressioni di carriera, se non si inverte la rotta, per i tanti professionisti la Pubblica Amministrazione sarà sempre meno attrattiva. Appesantisce il quadro generale il fatto che le sedi periferiche sono state svuotate per accentrare il personale presso la sede della direzione generale. Avremmo voluto maggior coinvolgimento e percorsi condivisi, i dipendenti non sono pacchi postali”. Inevitabilmente i toni sono accesi ma Stellacci fa notare “abbiamo comunicato al Questore di Bari che la manifestazione si svolgerà pacificamente, nondimeno, bastava davvero poco per evitare tanti disagi. Certamente, il sit-in del 21 dicembre non è l’ultima delle iniziative che metteremo in campo”.