Occhi puntati su Arif, l’agenzia per le attività irrigue e forestali della Regione Puglia. Dopo la visita della Guardia di Finanza e il caso parentopoli che ha portato i militari a far visita al capo del personale, adesso il faro è puntato sugli stipendi e rimborso d’oro degli operai. Stando a quanto appreso una busta paga, che di base parte da 1600 euro al mese, a cui vengono aggiunti benefit e indennità di trasferta, anche se l’operaio doveva semplicemente raggiungere il luogo di lavoro da casa, arriva a superare di gran lunga quanto guadagna un dirigente laureato. Da anni Arif applica un contratto provato a 1200 lavoratori, per lo più operai. Un capo operaio riuscirebbe a guadagnare 4mila euro al mese, 400 euro in più rispetto a un dirigente. La Corte dei Conti ha attenzionato la questione portando il direttore dell’Arif, Ferraro, e l’assessore Pentassuglia a far approvare una legge che faccia passare i contrati da privati a pubblici. Una decisone che ha fatto scendere in piazza i sindacati e gli operai che chiedono di lasciare le cose come stanno. L’ultima parola spetta alla Regione che dovrà dare chiarimenti o far saltare la legge che ha approvato.