A partire da qualche giorno Massimo Cassano non è più il direttore generale dell’Arpal Puglia. La legge approvata lo scorso 19 ottobre è stata pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione che però non ha recapitato alcuna comunicazione ufficiale al diretto interessato. Cassano così ieri, venerdì 4 novembre, si è presentato regolarmente nella sede barese degli uffici Arpal. Il suo contratto scade ad inizio 2024 ed è al centro di una diatriba: l’uomo di fiducia di Emiliano potrebbe infatti chiedere di liquidare tutte le mensilità maturate fino alla scadenza contrattuale prevista per una cifra totale che si aggira sui 230/240mila euro. Nel mentre, dopo l’approvazione della legge, è stato istituito un CdA, con Silvia Pellegrini che svolge la funzione di dg sino alla nomina del nuovo direttore. Cassano intanto aspetta la comunicazione della cessione del rapporto di lavoro per poi impugnarla. In Regione nessuno vuole firmare questo atto che potrebbe far intervenire la Corte dei Conti, mentre qualcuno ritiene che nessuno debba firmare nulla e che non sarebbe necessaria nessuna lettera di licenziamento.