A capo dell’Arpal, l’Agenzia regionale per il lavoro, ci sarà un consiglio di amministrazione composto da un presidente e due membri, cui farà capo a un direttore generale che dovrà possedere i requisiti richiesti. Questo è ciò che la maggioranza del consiglio regionale ha trovato per risolvere il caso Arpal e le polemiche su Massimo Cassano, direttore generale. Inizialmente si puntava ad affidare l’Arpal a un amministratore scelto tra avvocati cassazionisti o professori universitari.
L’unico punto in comune tra le due proposte è la decadenza di Cassano che resterà in carica fino al completamento dell’assetto normativo e statuario. Quindi oltre l’estate. Il governatore Emiliano si è impegnato con una mediazione con la maggioranza per trovare una soluzione non traumatica alla crisi avvenuta dopo il caso delle assunzioni interinali di persone vicini alla lista di Cassano. La mediazione consentirebbe a quest’ultimo di far parte del consiglio di amministrazione ma senza ruoli operativi.