Emergono nuovi dettagli sull’inchiesta che vede coinvolti Giuseppe De Beneditcis, l’ex gip di Bari condannato alla pena di 9 anni e 8 mesi di reclusione per quattro presunti episodi di corruzione in atti giudiziari, relativi a tangenti in cambio di scarcerazioni, Antonio Serafino, caporale maggiore dell’Esercito, e Antonio Tannoia, imprenditore andriese.
Tutti sono accusati di detenzione abusiva di armi e ricettazione in relazione all’arsenale scoperto nella masseria di Andria e ai pezzi trovati nella disponibilità di Serafino e Tannoia. Il processo a loro carico ripartirà il 28 giugno a Lecce.
De Benedictis ha rivelato ai magistrati della Procura di Lecce i nomi dei 5 Carabinieri che lo avrebbero aiutato nel trasporto di arme illegali nella masseria. Uno di questi è un pensionato e amico dell’ex gip di Bari, altri due invece sono carabinieri in servizio nel 2021 al Reggimento Puglia e a Matera.