“Non erano tangenti, ma regalie da parte di chi voleva dimostrarmi attenzioni galanti”. Ha provato a difendersi così davanti al procuratore Roberto Rossi e alla pm Savina Toscani Concetta Sciannimanico, la 47enne arrestata lo scorso 12 novembre nell’ambito dell’inchiesta sul presunto giro di tangenti in cambio di appalti nell’azienda sanitaria barese. Si trova in carcere da 36 giorni e ci resterà ancora per un po’. Non ha convinto neppure il gip Giuseppe Ronzino.
Il tribunale del Riesame aveva già respinto il ricorso della difesa in cui veniva richiesta la sostituzione della detenzione in carcere con gli arresti domiciliari, confermando il parere della Procura. Sciannimanico si trova nel carcere di Taranto e durante l’interrogatorio di garanzia si era avvalsa della facoltà di non rispondere. Nell’alloggio di servizio della caserma dei carabinieri dove vive insieme al marito è stato trovato un vero e proprio tesoro.
Connie ha cercato nell’ultimo interrogatorio di ribaltare la situazione ma la sua versione non è risultata attendibile, anzi “inverosimile e contraddittoria in ordine alla ricezione delle tangenti”. “Non ho ricevuto tangenti, ma regalie di colleghi, presentate come iniziative personali di chi voleva mostrare alla sottoscritta attenzioni galanti, fornendomi le predelle somme di denaro di cui ho riferito, pur se di loro iniziativa e non da me richieste”, le sue parole. E per cercare di attutire la rilevanza penale di quei passaggi di banconote immortalate dalle videocamere installate dalla Guardia di finanza, la funzionaria ha rivelato ai magistrati l’esistenza di un rapporto sentimentale con un ex dirigente dell’Area tecnica dell’Asl, Nicola Sansolini, anche lui arrestato il 12 novembre.