Il bitontino Vincenzo Mundo è uno dei 17 arrestati accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata a rapine ai blindati e portavalori, reati fine di rapina in concorso, detenzione e porto illegale in luogo pubblico di armi, anche da guerra, violenza privata e riciclaggio, ricettazioni e sequestro di persona. Il 51enne, assieme al cerignolano Giuseppe Bruno, è ritenuto uno dei vertici del gruppo criminale a cui sono contestati vari colpi messi a segno. Tra gli arrestati anche il 28enne barese Christian Profeta. Le azioni “marcatamente paramilitari” venivano commesse anche mediante l’impiego di disturbatori di frequenza i cosiddetti jammer, per inibire le comunicazioni via radio e smartphone, al fine di impedire i contatti con le sale operative delle Forze dell’ordine e delle ditte di trasporto. Gli appartenenti al sodalizio criminale, per ostacolare o ritardare la reazione da parte delle forze di Polizia e guadagnare più facilmente la fuga, solitamente bloccavano la viabilità con veicoli incendiati. Sarebbero state utilizzate armi di vario calibro, selezionate a seconda dell’obiettivo da colpire, tra le quali si rilevano armi da guerra del tipo kalashnikov. I colpi, spiegano gli inquirenti, stati caratterizzati da una particolare violenza e spregiudicatezza, esponendo ad un rischio elevato tutte le vittime dirette e le persone presenti sul “teatro dell’azione”.
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- di: Raffaele Caruso
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