Skip to content

Baby gang a Bitonto, minacce ai titolari della norcineria aggrediti: “Paura di riaprire le Istituzioni non ci sono”

17 Agosto 2022
– Autore: Raffaele Caruso
17 Agosto 2022
– Autore: Raffaele Caruso

Non si placano le polemiche a Bitonto dopo le aggressioni registrate negli ultimi giorni. A far parlare di sé è stata soprattutto quella che ha riguardato un ristoratore di piazza Cattedrale e la sua famiglia, avvenuta sabato scorso 13 agosto, da parte di una baby gang.

“Presto ci lasceranno soli, anzi lo hanno già fatto. Quindi non ci penso minimamente di riaprire – il racconto sui social del titolare -. Ancora più dei calci e pugni subiti, è stato scioccante quando, uscendo dal locale vicino al nostro, dove i soccorritori del 118 mi stavano medicando, mi hanno insultato e applaudito per il mio stato. Erano in tanti, erano più della gente per bene. Abbiamo paura ad uscire di casa dopo tutte le minacce che abbiamo subito: minacce di incendiare il locale, di non azzardarci più ad aprire il ristorante, di non farci vedere in giro e la cosa più spaventosa e ignobile sono state le minacce di morte. Ragazzini che sulle bici elettriche ci riconoscono per strada e dicono ‘eccoli sono quelli che hanno avuto mazzate’. La volontà sarebbe quella di non dargliela vinta, ma di fronte a tutto ciò, mi sa che sono riusciti nel loro intento. Temo per l’incolumità della mia famiglia”.

Un’altra denuncia via social poche ore dopo è stata fatta anche dalla moglie. “Ore 1.00. Arrivano i miei figli da una gita fuori porta (dopo quello che é successo, volevamo che si allontanassero per quello che é stato possibile) – scrive la donna – e li preleviamo dalla piazza Cavour per scortarli a casa. Il ragazzino con la bici arancione e la solita maschiaccia sulla sua bici, alla nostra vista esclamano ‘naa cure Ca’ je avute colpe’ (è colui il quale è stato malmenato) e continuando ‘a taje tagghia tagghieue u mestazze!’ (a te devo tagliare i baffi!). Ad alta voce ed i presenti si sono tutti girati. Uno sfottò che fa male più dei pugni e calci. Non è possibile che quattro ragazzetti possano tenere in scacco un’intera comunità! Dove sono le Istituzioni? Dovrebbero usare metodi coercitivi e di correzione presso qualche Istituto, per insegnare l’educazione a questi individui, visto che i genitori non ne sono in grado, é evidente. Spero qualcuno si muova al più presto per sanare questa situazione incresciosa”.