Sono 255 le banconote false per un valore di circa 11.500 euro sequestrate nell’ultimo anno dai finanzieri del Comando Provinciale di Barletta, nell’ambito della lotta alla criminalità economica e finanziaria e sicurezza in materia di circolazione dell’euro e degli altri mezzi di pagamento. Nel contrasto del fenomeno del “falso nummario” la legge affida al Corpo dedicate prerogative al fine di arginare l’immissione sul mercato di banconote e monete contraffatte, a tutela del corretto funzionamento dei mercati dei capitali nonché a salvaguardia della fiducia che il pubblico ripone nell’utilizzo della valuta. Un comparto di specialità definito, da ultimo, dal Decreto Legislativo 19 agosto 2016, n. 177, con il quale è stato affidato alla Guardia di Finanza il compito preminente di vigilanza del settore.
In tale contesto, gli approfondimenti delle Fiamme Gialle sono stati finalizzati a ricostruire l’intera filiera del falso, partendo anche dal singolo detentore di banconota contraffatta, per individuare le eventuali ipotesi di reato connesse, quali truffa e riciclaggio. Un significativo supporto alle indagini arriva anche dalle sinergie attuate con il Centro Nazionale Analisi (“C.N.A.”) della Banca d’Italia, che rimette periodicamente al Comando Provinciale le banconote già riconosciute false e sulle quali vengono esperiti approfondimenti investigativi utili a rilevare potenziali collegamenti con episodi criminosi che hanno interessato la provincia di Barletta Andria Trani.
La “classifica” delle banconote false sequestrate dai Finanzieri del Comando Provinciale di Barletta trova al primo posto il taglio da 50 euro (125 banconote per un valore di 6.250 euro), seguite da quelle da 20 euro (65 esemplari per un corrispondente valore pari a 1.300 euro) e, quindi, da 100 euro (35 biglietti per un corrispondente valore pari a 3.500 euro), nelle restanti posizioni vi sono quelle da 10 euro (23 pezzi), e 7 da 5 euro. I sequestri di banconote operati dalla Guardia di Finanza di Barletta testimoniano l’impegno del Corpo nella repressione delle condotte di falsificazione monetaria, nell’ambito di una generale salvaguardia del risparmio dei consumatori e del sistema finanziario