“Mia moglie sentiva che stava morendo. Per me era tutto”. A parlare in lacrime è il marito di Maria, che nel 2018 si è recata all’Anthea Hospital di Bari per un semplice intervento di routine all’anca.
Dopo una quarantina di giorni dal suo ingresso in struttura, Maria è deceduta. “Ci dicevano che sarebbe andato tutto a buon fine – raccontano le figlie -. Mamma è stata sottoposta a tre interventi, la situazione è degenerata giorno dopo giorno”.
Maria è deceduta per setticemia, una malattia infettiva dovuta alla persistente presenza nel sangue di batteri. “L’ha presa nella struttura, anche perché prima del primo intervento è stata sottoposta ad alcuni controlli – continuano -. Ci siamo fidati dell’Anthea, ma hanno sottovalutato molte cose. Subito dopo il primo intervento mamma ha avuto febbre e diarrea”.
“Nessuno ci ha spiegato nulla – concludono i familiari -. Non vogliamo vendetta, vogliamo solo che giustizia venga fatta e che quello che è capitato a noi non capiti nessuno. Sono spariti da tre anni per il risarcimento”.