“Ciao, vi contatto per denunciare o per lo meno rendere pubblico un atto di violenza che poi si è dimostrato essere un atto di omofobia, successo a Bari in pieno centro, nei presi del lungomare”. Inizia così la denuncia inviata sulla pagina Facebook di Bari Pride da alcuni giovani omossessuali aggrediti e derisi da alcuni ragazzini in pieno centro ieri sera a Bari. “Eravamo in tre in via Piccinni e siamo stati aggrediti da dei ragazzini in gruppo che ci hanno cominciato a lanciare delle pietre addosso. Nonostante le urla, con l’intento di attirare l’attenzione di qualcuno in cerca di aiuto, il personale di una pizzeria uscito dal locale, nonostante avesse piena visuale della scena è rimasto completamente indifferente, limitandosi a guardare. Tanto che l’aggressione è proseguita per tutto il nostro tragitto fino al lungomare, in un tentativo di seminarli in qualche modo. Ovviamente tutto ciò, anche a danno di veicoli in sosta che venivano colpiti a loro volta”.
“Arrivati a Largo Eroi del mare, nonostante la presenza di famiglie, adulti e vari passanti nessuno ha fatto nulla, nemmeno una parola. Nonostante sia stato proprio qui che alla mia domanda “posso chiedervi perché lo state facendo?” è stata urlata in risposta da uno di questi ragazzini “perché siete ricchioni”. Siamo tremendamente amareggiati oltre che dalla violenza di questo gruppo di ragazzi, soprattutto dalla indifferenza delle diverse persone che hanno assistito all’accaduto e si sono limitate semplicemente a guardare, nonostante fosse palese il nostro bisogno di aiuto. Episodi come questo sono all’ordine del giorno e il modo in cui quei ragazzini si sentissero completamente autorizzati a continuare nonostante la gente senza paura ne è la prova agghiacciante. Il messaggio che vuole passare è pertanto quello di non restare indifferenti davanti a situazioni analoghe a questa, che siano di violenza anche solo verbale, che anche qui non è mancata. Nel 2023 in una città metropolitana come quella di Bari episodi del genere non dovrebbero esistere e non esisterebbero se ci fosse una coscienza collettiva o per lo meno maggiori controlli da parte delle autorità. Infatti in tutto il tragitto, eravamo alla disperata ricerca di una pattuglia che potesse intervenire. Ma ovviamente non è stato possibile”.