Non poter svolgere il proprio lavoro pur non avendo mai puntato in nessuna occasione la telecamera sul gruppo di giovani che in quel momento riteneva evidentemente di essere padrone di piazza Umberto, nel centro di Bari. È successo ieri alla nostra troupe, andata sul posto per cercare di capire le ragioni del parapiglia avvenuto la sera prima.
Il campionario di minacce è vario: “Loconte so chi sei”, “Prendila come minaccia ma se mi riprendi ti spacco la telecamera”, “Abbassala o per te è finita”, “Ti rispetto, ma da qui ve ne dovete andare”. Tutto ciò prima del tentativo di avventarsi fisicamente sulla telecamera, salvata per il rotto della cuffia.
A nulla è servito allontanarsi e girare l’obiettivo nella direzione opposta al gruppo e alla compravendita di sostanza stupefacente. Una tensione costante. La stessa che in molte ore della giornata vivono anche i “passanti qualunque”, quelli che alzano il passo per riuscire a guadagnare via Sparano o la Stazione nel più breve tempo possibile.
Per fortuna anche questa volta né io né Tino ci siamo fatti male, ma ci siamo andati vicino. Come sempre non arriverà solidarietà da nessuno, ma non ci è mai interessato molto, in questi casi ciò che conta è l’arte della sopravvivenza. Resta però la profonda amarezza nell’aver letto alcuni post di amministratori locali o comunque persone vicine all’amministrazione su quanto accaduto la sera precedente, per la serie: sembra non facciate altro che aspettare di postare sui social questi episodi per screditare quanto di buono viene fatto tutti i giorni.
Nessuno è felice di documentare violenza, spaccio e qualsiasi comportamento lontano da quieto vivere, ma non possiamo evirare di farlo. La speranza, dopo anni di racconti assurdi, a tratti paradossali, è che davvero possa cambiare qualcosa. E non ci riferiamo alle lampade a led, alla nuova pavimentazione, a un albero in più, ma a quella sensazione di un territorio protetto dalle istituzioni.
Ma veniamo ai fatti che hanno scandalizzato molti, un po’ meno noi avendo alle spalle decine di aggressioni, ubriachi molesti, spacciatori e tossicodipendenti inquieti nel palmares dei nostri racconti su piazza Moro e Umberto, tanto per citare un paio di luoghi in cui si ha la sensazione dell’assenza istituzionale.
Secondo quello che qualcuno avrebbe visto, pare che due cittadini baresi “della malavita” avrebbero picchiato un cittadino magrebino che, a detta di altri, precedentemente avrebbe tentato di rubare loro qualcosa. L’uomo, completamente ubriaco, dopo essersi alzato da terra sarebbe rimasto a torso nudo e avrebbe rotto una bottiglia, autoinfliggendosi un paio di tagli superficiali al braccio e al torace. Nell’episodio, non si sa come potrebbe essere coinvolto anche un altro cittadino straniero, quello che nelle immagini è immortalato a bere a canna da una bottiglia di birra mentre cammina stando in piedi con difficoltà.