“I nuovi mezzi sono tutti dotati di cabine di guida più sicure, con vetri blindati che proteggono gli autisti e telecamere a bordo”, così parlò nel 2020 Zarathustra. In realtà si tratta di una dichiarazione di Pierluigi Vulcano, sommo direttore generale e presidente uscente dell’Amtab, certamente più profetico del profeta iranico. Nonostante magagne, denunce pubbliche e bischerate, il presidente tanto caro al sindaco di Bari è ancora lì, in attesa che scada la prorogatio per andarsene tra gli onori di certe cronache. E se Vulcano sta ancora al suo posto, contrariamente a quanto da lui stesso dichiarato all’epoca dopo l’ennesima aggressione a un autista, ciò che non si trovano sono le immagini delle telecamere di alcuni autobus chiamati in causa del presidentissimo. L’ultimo episodio di cronaca è solo la punta dell’iceberg di una approssimazione tale da aver fatto saltare dalle sedie due consigliere comunali, mentre altri continuano a dormire beatamente. Stamattina, intorno alla 9,30, due anziani sono stati scippati all’interno dell’autobus al quartiere San Paolo. Più precisamente si tratta di una delle vetture citate da Vulcano, ovvero quelle più sicure e dotate di telecamere, la numero 7513. Giunti sul posto, i poliziotti hanno accompagnato nella rimessa il mezzo per sequestrare le immagini, potendo così chiaramente individuare il ladro, che avrebbe agito a volto scoperto. Un gioco da ragazzi, non fosse che con somma meraviglia non sono state trovate le immagini. Nemmeno un fermo immagine. Niente di niente. Non sappiamo se si sia trattato di un guasto improvviso oppure di un’anomalia ben nota. Ciò che conta è che i poliziotti non hanno potuto sequestrare niente, perché il niente di niente resta comunque niente. Il ladro ringrazia. Non sappiamo se i derubati si potranno accontentare delle ormai datate e leggere dichiarazioni dell’allora solo presidente dell’Amtab: “I nuovi mezzi sono tutti dotati di cabine di guida più sicure, con vetri blindati che proteggono gli autisti e telecamere a bordo”. Una cosa è certa, il nuovo presidente della malconcia azienda del trasporto pubblico locale della città di Bari avrà un sacco di lavoro da fare prima di poter raggiungere la soglia della normalità e ormai anche quella della credibilità arrivata ai minimi termini. Ai baresi interesserebbe non poco capire effettivamente come stanno le cose, che senso hanno le telecamere e chi avrebbe dovuto controllarne il funzionamento. Chissà chi avrebbe dovuto controllare il funzionamento delle telecamere e se il presidentissimo utilizzerà la stessa severità usata con altri dipendenti in passato. Poi cosa avrà da dire il capo dell’officina, nipote del sindacalista, recentemente promosso tra numerose polemiche a meno di un anno dalla sua assunzione.