Accendiamo i riflettori sulla gara da 14 milioni di euro indetta dal Comune di Bari per l’appalto del servizio mensa nelle scuole del capoluogo pugliese. La nostra inchiesta parte dalla lunga lettera pubblicata da Sebastiano Ladisa, sul suo giornale L’Edicola del Sud, dove si denunciano “una serie di disattenzioni e grossolani errori di valutazione dei dirigenti comunali incaricati” e “l’inadeguatezza della commissione giudicatrice” che hanno portato l’azienda Ladisa a classificarsi al secondo posto nella graduatoria dopo 20 anni di attività.
“Visionando i verbali di gara, è emerso che la Commissione si è attribuita poteri non consentiti. Tutto ciò è stato rilevato grazie alla preziosa valutazione di avvocati di chiarissima fama che hanno ravvisato alcune marchiane inefficienze basate su una discrezionalità che cela il malvezzo della politica – denuncia Ladisa -. Hanno così redatto un ricorso nel quale denunciano ed evidenziano una davvero cattiva gestione della pratica. Documenti ed atti deliberatamente ed ingiustamente esclusi; evidenti omissioni (la Commissione si è dichiarata essa stessa non in grado di valutare la fondatezza ed attendibilità di un documento di analisi e mappatura dei luoghi in cui si svolgerà l’attività di pulizia ed ha, quindi, deciso arbitrariamente di stralciare integralmente il paragrafo Piano di allestimento delle aree lavaggio); addirittura contatti plurimi del R.U.P. (Responsabile Unico del Procedimento) con una delle aziende antagoniste (cosa vietatissima per legge) peraltro acclarati da mail pec”. Le accuse, insomma, sono davvero pesanti e la vicenda sarebbe molto grave. Ladisa, come annunciato nella lettera, ha deciso di presentare ricorso al TAR.
Tra i dubbi sollevati nelle comunicazioni e nel ricorso ci sono questi presunti incontri e contatti continui tra l’ATI, l’associazione temporanea d’impresa che si è aggiudicata la gara, e il R.U.P (Responsabile Unico del Procedimento), nonostante le verifiche in corso su requisiti e anomalie. Ladisa poi mette duramente in discussione anche la competenza della commissione di valutare le proposte, mentre in città c’è preoccupazione intorno al servizio di mensa che potrebbe essere offerto: l’offerta dell’azienda Ladisa prevedeva un ribasso inferiore al 2%, quella di chi si è aggiudicata la gara invece del 10%. Abbiamo deciso così di recarci negli uffici del Comune per interpellare i diretti interessati e ottenere tutte le risposte possibili.