Un 75enne è stato condannato alla pena di 2 anni e 8 mesi di reclusione per violenza sessuale aggravata ai danni di una 14enne. L’episodio risale a maggio 2017, l’uomo cercò di adescare la ragazzina, una giovane ginnasta, all’interno di un complesso residenziale situato nella provincia di Bari. Al suo rifiuto l’avrebbe baciata e palpeggiata con forza diverse volte. L’adolescente riuscì a scappare e a rifugiarsi in casa, prima di denunciare l’accaduto prima ai genitori e poi ai Carabinieri. Al termine del rito abbreviato nei confronti dell’uomo sono scattati anche l’interdizione perpetua da incarichi dove c’è presenza di minori e il divieto di avvicinamento per due anni anche ai luoghi frequentati abitualmente da minori. Previsto anche un risarcimento di 5mila euro.
“Abusando della condizione di inferiorità psichica della minore, dopo aver avvicinato la ragazza mentre era intenta a svolgere esercizi di ginnastica artistica a corpo libero, lungo un vialetto, lusingandola sulla sua bravura e promettendole di introdurla nel mondo dello sport e dell’atletica, la convinceva a recarsi presso la sua abitazione, ove le proponeva di entrare a bere della birra e a leggere delle riviste sportive relative ai successi di altri atleti frutto della sua opera di talent scout”, si legge nelle carte.
“Appena finito l’esercizio di verticale l’uomo mi si è avvicinato e con il pretesto di sapere chi fossi, ha incominciato a millantare conoscenze nel mondo dello spettacolo e dello sport e ha incalzato a prospettarmi la possibilità di fare carriera come, sempre a suo dire, avrebbe già fatto con giovani talentuosi come me”, le parole della giovane vittima ai Carabinieri durante la denuncia. La 14enne si è poi “rifiutata di entrare nell’abitazione e di annotare su un foglio il proprio numero di telefono cellulare per avere contatti in futuro, al suo manifestato intento di andare via”, così l’uomo la avrebbe baciata sulle labbra e palpeggiata in più parti del corpo.
“L’imbarazzo mi pervase tutta e ho fortemente cercato una via di fuga da quel giardino sebbene mi sentissi paralizzata letteralmente da quell’uomo che, proprio in quel frangente, mi ha trattenuta per la spalla, cingendomi da dietro, per poi palpeggiarmi con brama – ha aggiunto la ragazzina -. Ho cercato di divincolarmi dalla sua losca presa, mentre lui stava cercando di bloccarmi con un abbraccio, ho trovato il coraggio di scappare a casa e raccontare tutto ai miei genitori”.