Tassisti abusivi. Un fenomeno che prende piede a Bari con l’aumento dei turisti. Anni fa abbiamo avuto un incontro ravvicinato con uno di loro che non fu tanto proficuo, questa volta, invece, ne abbiamo incontrato uno che ha voluto parlare con noi in forma anonima. Questo lavoro lo fa da 20 anni e sa bene cosa c’è dietro tutto questo, per questo ha voluto chiarire la sua posizione e la polemica che si crea con i tassisti.
Il primo punto riguarda le licenze. La domanda che si pongono tutti è come mai non si mettono in regola per non dover incorrere in sequestri e multe. “Le licenze le danno a chi vogliono loro. Ci sono stati nuclei di famiglie che hanno avuto 3/4 licenze e se le sono rivendute a 140mila euro. Dietro c’è la mafia legalizzata. Non è una novità. Chi conosce ha la licenza e noi poveri cristi che dobbiamo sudare per riuscire ad andare avanti non la possiamo avere perché non abbiamo santi in paradiso. Succederà la stessa cosa con le nuove licenze che devono dare”.
“I tassisti regolari ci accusano di togliergli i clienti. È una bugia. Noi in totale siamo al massimo 4 e prendiamo i turisti che loro non accettano perché vogliono pagare di meno. Ad esempio al Porto, quando arriva la nave da crociera, loro stanno dentro e noi fuori. I turisti che pensano sia troppo alto il prezzo dei taxi quando escono vengono da noi. Siamo noi che ci offriamo di accompagnarli, ma a loro non togliamo nulla. Mi hanno addirittura accusato di accompagnare le prostitute. Ma perché loro che fanno? Si fanno dare 160 euro per andare e tornare da Terlizzi e poi accusano noi”.
“Vivere con la paura che da un momento all’altro possiamo incontrare la Polizia Locale è davvero uno stress. Che loro ci tolgono le macchine o ci fanno la multa non risolvono niente perché io, il giorno dopo, torno qui anche con la carriola. Devo lavorare per vivere. Anziché dare le licenze a chi dicono loro le dessero a chi davvero ne ha bisogno perché anche noi abbiamo spese da affrontare. Qui viviamo in una giungla”.