La notizia del bimbo di tre anni, dimenticato due settimane fa sullo scuolabus a Bari, ha fatto il giro del web. L’autista e l’assistente in servizio sono stati sospesi dall’azienda di Noci che aveva ottenuto l’appalto per il Comune di Bari.
Un episodio analogo si verificò 11 anni fa, con protagonista sempre la stessa azienda. Il 28 febbraio 2012 una bimba fu prelevata dallo scuolabus al mattino e dimenticata a bordo. Fu ritrovata dopo oltre tre ore da sola, con la cintura ancora allacciata e impossibilita a muoversi, sul mezzo parcheggiato in rimessa, mentre la mamma giunta a scuola per prenderla fu presa dal panico più totale. Una vicenda che costò caro all’azienda di Noci. Attraverso una determina infatti fu sancita la risoluzione del contratto d’appalto stipulato il 4 ottobre 2011 per grave inadempimento. Il 4 maggio del 2012 il servizio di trasporto scolastico fu interrotto.
Undici anni dopo la storia si è ripetuta. L’azienda di Noci ha ottenuto dopo anni, nonostante questo episodio, un altro contratto d’appalto. Viene da chiedersi il perché. Il motivo è semplice: è stata l’unica a partecipare alla gara del Comune di Bari e si è aggiudicata qualsiasi lotto disponibile. Come mai nessun’altra azienda ha presentato domanda? Anche in questo caso la risposta è semplice. Perché per ogni singola corsa sono riconosciuti solo 38 euro e le aziende non riuscirebbero così a coprire i costi e ottenere utili. Un’altra domanda sorge spontanea: chi controlla che il capitolato tecnico di ogni scuolabus venga rispettato secondo la gara e quanto dichiarato? Chi controlla la sicurezza dei mezzi? Tanti punti interrogativi che restano in sospeso per quello che è a tutti gli effetti un servizio di estrema importanza per tutta la città di Bari.