La piattaforma YouTube ha risposto dalla sede irlandese alla rogatoria internazionale della Procura di Bari, nell’indagine sul suicidio di un bambino di 9 anni che il 25 gennaio 2021 si è tolto la vita, impiccandosi nella sua cameretta. La pm Angela Maria Morea che coordina l’inchiesta e che ipotizza l’istigazione al suicidio a carico di ignoti, nei mesi scorsi ha avviato la rogatoria con l’Irlanda chiedendo quali video il bambino avesse visto negli ultimi giorni e nelle ultime ore prima di morire.
L’ipotesi investigativa è che nella cronologia degli accessi a Youtube ci sia la risposta al gesto estremo, forse una sfida social. Nei dispositivi informatici sequestrati in casa, i telefoni cellulari, un computer e la playstation, i consulenti tecnici nominati dalla Procura non avevano trovato tracce utili e per questo la pm aveva deciso di coinvolgere la società per risalire a tutti i contenuti visionati, che in parte erano risultati bloccati.
Dall’Irlanda hanno risposto e nelle prossime settimane dovranno essere disposti nuovi accertamenti tecnici tramite la polizia postale per accedere a quei contenuti. Per farlo, però, la Procura ha bisogno di più tempo e quindi ha chiesto una proroga di sei mesi delle indagini.
Il nome sul quale si concentra l’attenzione degli inquirenti baresi è Jonathan Galindo, un personaggio che ha sul volto una maschera che ricorda Pippo, il cartoon della Disney, ma in versione horror. Si tratta di un gioco social estremo diffuso in tutto il mondo, che avrebbe spinto più di un bambino all’autolesionismo o addirittura al suicidio, come potrebbe essere accaduto nel caso di Bari.