Il Tribunale di Bari ha condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione, per concussione, l’ex dirigente responsabile dell’area risorse finanziarie del Policlinico di Bari, il 68enne Giovanni Giannoccaro. Secondo l’accusa, Giannoccaro avrebbe costretto il legale rappresentante di un’impresa, titolare di un appalto con l’azienda ospedaliera, a versargli una tangente da 3mila euro, dietro la minaccia di ritardare il pagamento di quattro fatture per oltre 98mila euro complessivi, “frapponendo impedimenti che egli avrebbe potuto superare”, come scritto negli atti della Procura. L’accusa aveva chiesto anche la confisca di 60 mila euro che sono stati restituito, visto che il tribunale ha ritenuto insussistente la presunta sproporzione tra redditi e tenore di vita.
I soldi sarebbero stati consegnati in contanti il 17 aprile 2018 «in una stradina laterale e poco frequentata posta nell’area esterna del Policlinico di Bari». Inizialmente, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’ex dirigente del Policlinico avrebbe chiesto all’imprenditore 10mila euro. “Sono stato costretto a versare, nelle mani di Giannoccaro, la somma di 3mila euro – disse il titolare dell’impresa, ascoltato a sommarie informazioni – per non crearmi inimicizie con lo stesso, in quanto poteva bloccare gli ulteriori pagamenti che erano necessari per far fronte alle esigenze della mia impresa”.
Il presunto pagamento della tangente portò all’arresto in flagranza di Giannoccaro, inizialmente condotto in carcere. Per lui la Procura aveva chiesto la condanna a 7 anni di reclusione, la difesa l’assoluzione o, in subordine, una condanna per corruzione. Il Policlinico di Bari, che sospese Giannoccaro subito dopo l’arresto e la società “costretta” al pagamento della mazzetta, si sono costituiti parte civile e hanno ottenuto il risarcimento dei danni.