Da un euro ad un massimo di 2,50 euro giornalieri, compreso l’utilizzo delle navette. Dal 1° gennaio le tariffe del Polipark, il Park&ride situato nei pressi del Policlinico di Bari, aumenteranno. Ad oggi, fino al 31 dicembre, la tariffa giornaliera è di un euro: la stessa cifra sarà valida dal nuovo anno ma solo per le prime due ore, poi aumenterà di 50 centesimi all’ora fino ad un massimo di 2,50. I medici, tra cui molti specializzandi, hanno inviato una lettera al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al sindaco di Bari, Antonio Decaro, ai vertici Amtab, del Policlinico e della scuola di Medicina dell’Università di Bari.
“Scriviamo dopo aver appreso dell’ennesima, mortificante scelta, che impatta ancora una volta economicamente in prima istanza proprio su tutti gli operatori che, a ogni livello, ogni giorno prestano servizio all’interno del Policlinico utilizzando il Polipark come strumento di parcheggio. Per i dipendenti o frequentatori assidui le tariffe arriveranno a 2,50 euro al giorno, con un incremento superiore al 120 per cento, per un totale di circa 60 euro mensili per ciascuno specializzando (o dipendente, se per questo) da corrispondere per il parcheggio, già intasato dalle prime ore del mattino – si legge nelle lettera -. Questa decisione, alla quale vi saranno motivazioni che non analizziamo per mancanza di competenza in merito, è un ulteriore flagello che si abbatte sul già mortificante stato dei giovani medici (e degli studenti tutti) – continuano i componenti della consulta – per non parlare poi del significato economico per pazienti che devono sovente recarsi, privi di autorizzazione per l’ingresso, presso il Policlinico. Potrebbe sembrare un’inezia, assolutamente così non è. Studenti, specializzandi e persino i dipendenti del Policlinico e dell’Università non hanno alcuna convenzione agevolata rispetto ai costi su base giornaliera o mensile, e rappresentano i principali fruitori del parcheggio Polipark, essendo sostanzialmente azzerata qualsivoglia possibilità di trovar parcheggi alternativi in zona, peraltro martoriata negli ultimi 13 mesi da infiniti lavori che ne hanno significativamente complicato la mobilità, specie in uscita. Auspichiamo che questo nostro grido venga colto dalle associazioni degli studenti, nonché dalle rappresentanze sindacali di ciascuna categoria coinvolta, senza cadere nel nulla. Prendiamo atto con enorme tristezza dell’ennesimo gesto di mancanza di rispetto verso gli universitari, in una città che di universitario è più che evidente non voglia avere un bel nulla, verso i giovani, ma anche verso i futuri medici e professionisti sanitari, che a meno di un solerte intervento da parte vostra, capaci di fare la differenza, ancora una volta emetteranno un grido di aiuto che rimarrà inascoltato”.