“Voglio pagare il mio debito nelle giuste condizioni, non con i tassi usurai. Questo voglio dallo Stato e dall’Agenzia delle Entrate”. Sono le parole pronunciate da Domenico Fiumara, tassista, all’esterno della sede dell’Agenzia delle Entrate.
“Per dei problemi legati al lavoro durante la pandemia, ho omesso dei pagamenti di circa 14mila euro accumulati in 10 anni – racconta -. Da 14mila euro sono diventati 33, sono venuto qui per capire il perché. Poi mi è stata anche ipotecata la casa. Ho fatto una rateizzazione, magicamente i 33mila sono diventati 41, con la prima rete da 1179 euro. Io voglio pagare, ma se mi chiedi come prima rata questa cifra come faccio? Non li guadagno e non posso andare a fare le rapine. Gli usurai in confronto a questa gente sono persone perbene”.
“Potrei fare gesti che non vorrei fare, ti portano all’esasperazione – continua -. Mi hanno detto di rivolgermi al Tribunale per cercare di accedere ad un fondo, ma io 41mila euro non li darò. Si tratta di un’ingiustizia. Ritrovarsi così dopo tanti anni di lavoro è frustante, ti senti impotente e usurpato. Lo Stato non dovrebbe aiutarmi e supportare? No, lo Stato ti ammazza e ti uccide”.