Trascorre 193 giorni in carcere, dopo 19 anni viene assolto dal Tribunale di Bari e 23 anni dopo ottiene un maxi risarcimento per ingiusta detenzione. Protagonista l’imprenditore svizzero 77enne Romeo Casola, coinvolto nel 2000 in una maxi inchiesta sul traffico di droga internazionale dall’Albania alla Colombia passando per la Puglia. Secondo l’Antimafia barese, che stava intercettando in quel momento alcuni narcotrafficanti colombiani, Casola era loro complice e si occupava del supporto logistico per il trasporto di cocaina via mare.
Fu arrestato e così finì in carcere il 18 agosto 2000, rimanendo in cella per 193 giorni. L’inchiesta portò in totale a 21 detenzioni, ma l’imprenditore svizzero ha sempre negato il suo coinvolgimento e il suo legame con i narcotrafficanti. Tesi confermata anche da un ex narcos, diventato collaboratore di giustizia. A fine 2019 è stato assolto per non aver commesso il fatto, qualche settimana fa ha ottenuto un risarcimento pare a 45.355 euro (235 euro per ogni giorno trascorso in cella).