Il caso Miniello è pronto ad approdare in Tribunale. La data da cerchiare in rosso è quella del 19 gennaio 2023, la Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per il ginecologo barese, accusato di violenza sessuale, tentata e consumata, e lesioni personali su venti ex pazienti. Dal 22 aprile è sottoposto per un anno alla misura interdittiva, l’accusa mossa nei suoi confronti è quella di aver proposto prestazioni sessuali come cura per papillomavirus e per prevenire il tumore dell’utero. I fatti contestati risalgono al periodo tra il 2010 e il 2021. Miniello avrebbe prospettato alle pazienti la “possibilità di guarigione clinica dalla patologia – si legge in una della imputazioni – attraverso la terapia mediante la diretta trasmissione di anticorpi, cioè avendo rapporti sessuali con lui”.
Durante le visite il medico avrebbe molestato le donne tentando di baciarle o palpeggiando le loro parti intime. “Dopo aver terminato la visita – ricostruisce la Procura sulla base delle denunce – si avvicinava alla ragazza mentre era intenta a rivestirsi, chiedendole di mostrargli il seno, quindi, senza effettuare alcuna visita senologica, da lei peraltro non richiesta, le afferrava con mossa repentina entrambi i seni che stringeva e accarezzava dicendole ‘a me piacciono le donne con il seno piccolo’ a solo scopo di libidine perché, con modalità tecnicamente non corrispondenti a quelle della palpazione senologica finalizzata alla prevenzione del carcinoma mammario”. Ma non solo. Miniello avrebbe anche proposto un rapporto sessuale completo ad una paziente di 44 anni che non riusciva ad avere figli, come terapia di fertilità. Il tutto causando lesioni personali “di tipo cronico consistenti in disturbo da stress post traumatico, attacchi di panico, stati d’ansia e disturbo depressivo” nelle pazienti. Nell’udienza preliminare di gennaio le presunte vittime potranno costituirsi parti civili.