Il processo in cui è imputato il ginecologo barese Giovanni Miniello, accusato di lesioni aggravate e violenza sessuale nei confronti di alcune pazienti, riprenderà il prossimo 6 luglio. Tra i testimoni citati dalla difesa ci saranno quel giorno in aula anche 20 ex pazienti donne, oltre alla segreteria di Miniello e altri specialisti, tra cui psichiatri e psicologi. L’obiettivo della difesa è quello di smontare la tesi accusatoria, secondo la quale il ginecologo avrebbe proposto rapporti sessuali come cura per il papillomavirus e per prevenire il tumore dell’utero, la cosiddetta terapia del sesso.
Il tribunale del Riesame di Bari, a metà aprile, ha rigettato i due ricorsi presentati dalla Procura ritenendo che non sussistano i presupposti per la misura cautelare in carcere per il ginecologo, arrestato e posto ai domiciliari il 30 novembre 2021. L’arresto fu revocato dal gip il 22 aprile 2022 e sostituito con l’interdizione dalla professione (dalla quale era già sospeso) per 12 mesi. Anche contro questa decisione i pm avevano presentato appello, ma il Tribunale l’ha respinto confermando anche in questo caso l’operato del gip.
La difesa di Miniello punta anche a contestare nel processo la tardività di alcune denunce. Alcune pazienti hanno infatti denunciato le molestie nel 2019, altre nel 2021. Secondo la Procura c’è chi ha preso coscienza e coraggio solo dopo la messa in onda del servizio delle Iene, con protagonista proprio Miniello. Le 20 ex pazienti si sono costituite parti civili, il Tribunale dovrà decidere se ammetterle tutte, compresi l’Ordine dei medici e diverse associazioni. Sarà il primo passo di un processo che si preannuncia combattuto. La Procura ha citato tra i testimoni i 4 carabinieri che hanno effettuato le indagini, uno psicoterapeuta, alcuni consulenti informatici, diverse amiche delle vittime, altri ginecologi e il direttore dell’unità di Ginecologia del Policlinico, Ettore Cicinelli.