La Cassazione respinge il ricorso della Procura in merito alla carcerazione di Giovanni Miniello, il ginecologo barese che è accusato di aver abusato decine di ex pazienti durante le visite. Per la Cassazione non ci sono elementi che sostengono che il ginecologo abbia commesso sulle pazienti una violenza sessuale per costrizione, annullando quindi la loro capacità di autodeterminazione per indurle a consentire alle sue richieste.

Sia per i giudici baresi, nell’aprile del 2022, che ora per la Cassazione, Miniello non deve andare in carcere come invece chiedono i pm. Per i giudici, Miniello indicò alle sue pazienti, quale unica terapia per il papilloma virus e l’insorgenza di tumori, avere rapporti sessuali con persone vaccinate per specificare poi che egli stesso era in grado di fornire questo tipo di protezione.

“A differenza di quanto sostenuto dai pm, l’ordinanza impugnata – sottolinea la Cassazione – ha escluso l’idoneità coercitiva di tale condotta, non solo e non tanto perché quella terapia alternativa non fu proposta come esclusiva e fu comunque prescritta anche una terapia farmacologica, ma soprattutto perché, alla presenza della paziente, l’indagato non disse che era in grado di guarirla col proprio sperma e si limitò a indicare, in termini generici, che esisteva un metodo alternativo alla terapia farmacologica, che richiedeva non meglio specificati “contatti” con una persona vaccinata”. Inoltre la Cassazione tiene conto della tardività delle denunce presentate dalle pazienti, alcune delle quali mosse solo dopo aver visto le altre denunciare i comportamenti del medico.

Miniello è accusato di violenza sessuale, tentata e consumata, e di lesioni personali su venti donne. Si sono costituiti parte civile l’Ordine provinciale dei Medici, associazioni e centri antiviolenza baresi e 19 delle presunte vittime del ginecologo.