“Un sit-in di protesta dinanzi al Palazzo Ateneo dell’Università di Bari, contro l’ennesima riduzione delle ore di lavoro a danno esclusivo delle maestranze impegnate nell’appalto di pulizie a causa del nuovo bando di gara”. Questa mattina la Ugl, Igiene Ambientale Bari, sta protestando in merito alla riduzione degli orari di lavoro e conseguente riduzione dei contratti e delle retribuzioni previste dal nuovo bando di gara del 2019, non ancora in vigore. “A nostro parere è indicata una inspiegabile riduzione dei mq delle superfici (aule, bagni, uffici, laboratori, biblioteche, ecc.) rispetto alla precedente bando di gara attualmente in vigore”.
“È palese che confrontando le tabelle, da capitolato, presenti nei bandi di gara, tra quello attuale (pubblicato nell’anno 2013 aggiudicato nel 2015) ed il nuovo (2019), emerge che la maggior parte delle strutture Universitarie, presenti nella Provincia di Bari, hanno subito magicamente un rimpicciolimento di migliaia di mq nel bando del 2019” in quanto i mq indicati nelle suddette tabelle di ogni singolo plesso Universitario non coincide con quello precedente, nonostante tutti i plessi sono invariati rispetto al passato. Oltre ciò confrontando le tabelle presenti nei suddetti bandi di gara con la gara del quadriennio 2007-2011 notiamo che i dati sono differenti da quelle sopracitati” sottolinea il sindacato.
“Riepilogando – aggiunge – nel corso degli anni i plessi Universitari aumentano o diminuiscono di volume nonostante siano sempre le stesse, ma soprattutto diminuiscono le ore necessarie per pulire gli ambienti oltre che il reddito di ogni singolo addetto al servizio. È opportuno evidenziare che l’indicazione dei mq è fondamentale nel calcolo delle rese metro quadro per ogni ora di lavoro da cui si calcolano le ore necessarie per espletare il servizio”.
Ad esempio nel bando è previsto che per la spolveratura, la spazzatura e lavaggio del pavimento degli ufficio è stata indicata una resa di di 400 mq/h. Quindi per pulire un ufficio di 20 mq sono stati destinati 3 minuti ad intervento (2 interventi a settimana per un totale di 6 minuti) per mantenere i luoghi di lavoro puliti; per quanto riguarda i servizi igienici gli stessi dovranno essere sanificati i lavabi, la tazza wc, gli accessori, gli specchi, le superfici piastrellate ed il pavimento dedicando 2 minuti per un bagno di circa 10 mq, essendo che per i bagni è stata usata una resa di 300 mq/h. Tutto ciò è impossibile”.
“Si rammenta che nell’anno 2016 furono posti in essere una serie di sit-in e scioperi a riguardo, in quanto le suddette rese mq/h, a nostro giudizio altissime, portarono alla riduzione dell’oltre 30% di tutti i contratti di lavoro, dei circa 150 dipendenti impegnati nell’appalto. Tale riduzione delle ore necessarie per espletare il servizio, ad oggi, ha causato una carenza igienico-sanitaria nel mondo universitario oltre che un grandissimo danno economiche e sociale solo, ed esclusivamente, a carico dei lavoratori e alle loro rispettive famiglie. Nonostante ciò – conclude la Ugl – ad oggi i lavoratori si ritrovano a dover affrontare l’ennesima riduzione dei loro salari e ovviamente dovranno pulire le strutture con meno tempo a disposizione”.