Il clan Parisi voleva arrivare dappertutto, persino alla Casa Bianca e al presidente Donald Trump. Emerge un altro retroscena dalla maxi inchiesta della Dda di Bari che ha evidenziato l’infiltrazione mafiosa nei tessuti politici, sociali ed economica della città. Protagonisti sono Tommy Parisi, cantante neomelodico e figlio di Savinuccio, e Christhoper Luigi Petrone, agente di commercio e suo prestanome. Entrambi si trovano in carcere dal 26 febbriao.
“Ma sai che significa vendere quattromila bottiglie a Trump? Trump alla Casa Bianca si beve il primitivo di Gioia del Colle. È una bomba a mano”, raccontano i due al telefono. Il riferimento è all’azienda Tenute Chiaromonte con sede ad Acquaviva e produttrice di vini esportati in tutto il mondo. Nel 2018 la Casa Bianca ordinò 4300 bottiglie di Primitivo. L’azienda è estranea alle indagini, va precisato, ma l’intercettazione testimonia la volontà del clan Parisi di arrivare ovunque e la sua attenzione nei confronti di realtà consolidate e di “aziende produttive molto note e di spessore internazionale”.
Nel dialogo tra i due Parisi parla di come poter subentrare al rappresentante scelto dall’azienda su Bari. “Se io gli devo dare una gomitata, io quando lo chiamo gli dico… oh, là stacca… che tu devi tenere questo prodotto e lo devi tenere come ultimo settore, togliti di mezzo… che io devo entrare a tutte parti”. Petrone chiede come giustificare le provvigioni dell’azienda, Parisi non ha dubbi: “A nero, meh”.