Il giorno di Martedì Grasso a Bari non si festeggia solo con i classici travestimenti di Carnevale, ma è tradizione svolgere il Funerale di Zi Rocche. Prima che arrivasse la pandemia, grazie al Circolo Acli Dalfino di Michele Fanelli, si organizzava il grande falò con sbandieratori e la maschera di Marcoffie.
Purtroppo, data la guerra scoppiata in Ucraina, Michele Fanelli ha deciso di cancellare lo spettacolo dei sbandieratori e il falò del funerale di Zi Rocche. “Non ci sentivamo di festeggiare in questo periodo e così abbiamo deciso di fare una visita guidata per la città vecchia e di raccoglierci in un momento di preghiera nella chiesa ortodossa di San Giovanni Crisostomo”.
Una passeggiata affascinante con Michele che, grazie alla sua verve barese, ha raccontato degli aneddoti sulla città, come il balcone degli innamorati Colino e Mariedde, i Romeo e Giulietta di Bari; la statua di San Nicola, donata dalla Russia, ma senza le tre palle, creando così situazioni funeste per i baresi, e il funerale all’ammérse di Zi Rocche dove tutto è al contrario: le donne si vestono da uomini e viceversa, si ride anziché piangere e al posto dei fiori ci sono le verdure. Alla fine i partecipanti hanno potuto gustare, come ogni anno, il calzone di cipolla, accompagnato da un buon bicchiere di vino.